Non so dove comincia il mare e dove iniziano le donne e l’amore, non so nemmeno se esistono confini così netti. Uno dei ricordi più forti di quella stagione della mia vita era il senso di unitarietà. Una meraviglia! La vita, il sesso, il mare, certe sere a parlar di niente sotto le stelle… le stelle, un oceano di stelle come le puoi vedere solo in luoghi poco abitati e con pochissima luce artificiale. Io ero lì dentro, non chiudo mai la porta all’universo spero sempre di potervi rientrare ogni volta che scappo da questa dimensione di vita.
“Scrisse, scriveva, ritenne fin da ragazzo che fosse meglio osservare il mondo attraverso la scrittura. Poi, più grande, lesse le emozioni della vita posandole su un foglio di carta: non sa ancora se fu un errore ma comincia a nutrire seri dubbi sulle sue scelte." Non c’è più tempo si è detto e il tempo è volato via. Sono rimaste solo queste parole come cornice ad un uomo sconosciuto che non è mai riuscito a incontrare se stesso. Pensò che almeno qui lei capisse, continuò a crederlo contro qualunque evidenza. Che qui fosse finalmente diverso e senza fine, che qui fosse essenza vera e che solo questo importasse. Scrive ancora di tanto in tanto, poi socchiude gli occhi e guarda lontano ma non riesce più a scrivere quel che vede. Vincenzo voleva scrivere fin da ragazzino, gli piaceva l’idea del foglio, della penna e del pensiero che vi si fermava sopra. A lungo credette che anche il più piccolo evento serbasse in sè l’idea della vita e dei suoi misteri: scriverne era una magnifica a...

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L'autore del blog è andato via per sempre.