Sono sconfortato, non vi si può leggere. Ci ho provato lo giuro ma il livello è troppo basso e la presunzione di scrittura troppo alta. Poiché non sta bene criticare direttamente gli autori e non è nemmeno possibile scrivere delle mezze verità, io resto nel mio con questi testi. Testi da blogger senza pretese da premio letterario, senza ricerche di strategie sintattiche, senza inutili discussioni fra letterati mancati (discussioni ancor più ridicole di tutto il resto). Ci ho provato ma quello che pensavo mesi fa quando il meccanismo delle relazioni virtuali e della scrittura in rete si è frantumato del tutto, quell'idea maledetta torna sempre a galla. Non vi seguo più e resto qui per i fatti miei come posso: io sono solo un blogger.
“Scrisse, scriveva, ritenne fin da ragazzo che fosse meglio osservare il mondo attraverso la scrittura. Poi, più grande, lesse le emozioni della vita posandole su un foglio di carta: non sa ancora se fu un errore ma comincia a nutrire seri dubbi sulle sue scelte." Non c’è più tempo si è detto e il tempo è volato via. Sono rimaste solo queste parole come cornice ad un uomo sconosciuto che non è mai riuscito a incontrare se stesso. Pensò che almeno qui lei capisse, continuò a crederlo contro qualunque evidenza. Che qui fosse finalmente diverso e senza fine, che qui fosse essenza vera e che solo questo importasse. Scrive ancora di tanto in tanto, poi socchiude gli occhi e guarda lontano ma non riesce più a scrivere quel che vede. Vincenzo voleva scrivere fin da ragazzino, gli piaceva l’idea del foglio, della penna e del pensiero che vi si fermava sopra. A lungo credette che anche il più piccolo evento serbasse in sè l’idea della vita e dei suoi misteri: scriverne era una magnifica a...

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L'autore del blog è andato via per sempre.