Esistono super io scolpiti nel granito, di facile identificazione e di impossibile mercificazione: credo che debbano essere rivalutati! Non sto parlando di me naturalmente però non è poi male talvolta porsi nettamente in questo mondo di mediocri che resterebbero anonimi anche proclamando a gran voce le proprie generalità; lasciamo quindi che le morali lasche sguazzino più in basso, che si travestano in giacca e cravatta o con tailleur di lusso… l’eleganza e il portamento sono altra cosa. Spiegarlo è inutile.
“Scrisse, scriveva, ritenne fin da ragazzo che fosse meglio osservare il mondo attraverso la scrittura. Poi, più grande, lesse le emozioni della vita posandole su un foglio di carta: non sa ancora se fu un errore ma comincia a nutrire seri dubbi sulle sue scelte." Non c’è più tempo si è detto e il tempo è volato via. Sono rimaste solo queste parole come cornice ad un uomo sconosciuto che non è mai riuscito a incontrare se stesso. Pensò che almeno qui lei capisse, continuò a crederlo contro qualunque evidenza. Che qui fosse finalmente diverso e senza fine, che qui fosse essenza vera e che solo questo importasse. Scrive ancora di tanto in tanto, poi socchiude gli occhi e guarda lontano ma non riesce più a scrivere quel che vede. Vincenzo voleva scrivere fin da ragazzino, gli piaceva l’idea del foglio, della penna e del pensiero che vi si fermava sopra. A lungo credette che anche il più piccolo evento serbasse in sè l’idea della vita e dei suoi misteri: scriverne era una magnifica a...

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