venerdì 25 marzo 2022

AMEN - ANNO 2022


Non mi piace il tipo di comunicazione dei social ma forse non mi piacciono la gran parte di coloro che li abitano! Non mi piaccio nemmeno io quando mi relaziono con essi (quasi mai). Questo non è un semplice diario privato, non dovrebbe esserlo, non è il veicolo per esternare urbi et orbi convinzioni-assiomi non sostenute in genere da niente altro che la propria crassa e arrogante ignoranza. Non so più cosa sia una scrittura in ambiente virtuale, è un vero dramma ogni volta che apro queste pagine perchè mi pare che invece voi tutti abbiate le idee molto più chiare delle mie, ma so bene cosa e come sono io: un vecchio borghese alfabetizzato, solitario e scontroso che ha deciso di tornare al vecchio cartaceo luogo a lui moto più congeniale. Osservo anche che la gran parte dei blog e dei social leggibili (gli altri sono inqualificabili chat) sono tutti orientati decisamente a sinistra, non esiste altra dimensione culturale, non esistono altre storie, non devono sopravvivere altre valutazioni intellettuali. Quindi io NON DEVO ESISTERE. Per favore non fate la faccia indignata e non pensate neppure per un momento che il problema sia solo da attribuire alla mia incapacità di comunicare o reggere qualsivoglia confronto. Il problema attiene invece a una dittatura del pensiero e della comunicazione asfissiante ed è attualmente insolubile perchè abbiamo linguaggi terminologicamente e concettualmente distanti anni luce; si chiama divario generazionale acuito da non conoscenze storiche sociali e culturali che, permettetemi di dirlo, spesso sono solo vostre. Vostre perchè non leggete, leggete poco o solo un certo tipo di letteratura. Monocorde, ideologicamente dittatoriale e aliena da qualsiasi tipo di dubbio. Da anni ho provato a dire la mia altrove, da anni vengo messo da parte, isolato e guardato con sospetto. Credo di poterlo dire con pacatezza: io non appartengo a questo vostro mondo di tutti uguali e tutti in coro. Anche nelle ultime ore ho girato per il web alla ricerca di una voce critica sul mondo e sulle cronache di questi tempi. Niente da fare. Far scappare la maggior parte dei lettori da questo blog è semplice, basta dire sinceramente la propria verità... Esattamente ciò che farò adesso. 

Non mi piace per nulla Papa Bergoglio e non mi è mai piaciuta la millenaria intromissione politica della Chiesa nelle faccende italiane ed europee. Basterebbe sfogliare un libro di storia, dalla Donazione di Costantino in poi, passando dal periodo Avignonese e transitando attraverso i papi del 500- 600 laidi guerrieri cinici...Politici in senso stretto. Ma che serve dirlo al popolo dei blog? Serve solo a farsi insultare sia dai clericali incalliti che dai marxisti ecumenisti bergogliani odierni. Bergoglio comunque sta preparando con lucido cinismo un nuovo scisma dopo 5 secoli da quello protestante, non difende i cristiani e non controbatte teologicamente l'Islam che possiede principi molto diversi. Bergoglio sta distruggendo il cristianesimo tra gli applausi della gran parte della rete a me conosciuta. Non mi piace questa pseudo sinistra che da dieci anni domina sulle nostre vite. Pseudo non perché si sia evoluta o adeguata a tempi socialmente diversi ma perché ha misconosciuto il portato storico del socialismo teso alla difesa dei lavoratori, al loro sviluppo economico e intellettuale, perché appoggia ideologie terribili verso le donne e il popolo italiano che afferma di difendere mentre in realtà fa da volano a un imperialismo capitalistico più duro che mai. Come si può considerare Renzi un uomo di sinistra, la Boldrini un difensore delle donne, Asia Argento dal pugno chiuso una forte intellettuale o combattente di sinistra? Nessuno di tali personaggi possiede un grammo della serietà di Nilde Iotti o di Pertini!! La sinistra che fa opposizione anche in rete sui blog è un fenomeno di una tale mediocrità e volgarità da non meritare nulla, nemmeno queste mie righe. Intanto fa proseliti sulle vostre pagine e nei vostri salotti " culturali". 

La questione clandestini sul territorio nazionale è gestita in modo vergognoso, direi senza senso ne umano ne politico; la clandestinità è un reato ovunque e i confini nazionali esistono ovunque perché le nazioni esistono su tutto il pianeta qualunque sia il loro regime politico. In nessun luogo al mondo l’arrivo in massa di esseri umani con abitudini e culture diverse ha prodotto SOLO effetti positivi, la storia ce lo dice a chiare lettere e ci dice anche che solo un’integrazione pulita con il vecchio tessuto sociale in cui ti presenti può essere accettata. Il contrario produce devastazioni terribili. Non si è mai visto che una civiltà debba sparire autoconsegnandosi ad un’altra che la invade con arroganza. I termini della questione sono ben diversi, i valori dell’Europa millenaria non sono inferiori a quelli delle foreste o dei deserti africani, non si capisce il senso di chi afferma il contrario. Inoltre l'azione delle ONG è palesemente una versione moderna delle navi negriere fine XVIII secolo e non capisco secondo quale criterio si possa favorire una immigrazione incontrollata in un paese che ha enormi problemi economici, sociali ed etici. Una follia ipocrita e letale spacciata per solidarietà umana, la stessa con cui riempire di nuovi schiavi le bidonville e le baraccopoli del nostro territorio, campi di concentramento per schiavi sotto l'occhio indifferente delle Prefetture! Lo schiavismo dei caporali, la lotta tra poveri e il loro sfruttamento deriva direttamente dalla politica immigrazionistica dei governi precedenti a questo. Non c'è nessuna integrazione perché la gran parte di uomini che arriva qui non ha alcun interesse a conoscere e accettare e rispettare l'Italia come è stata e come è. Che maledetto senso può avere gente di colore che manifesta per l'ANPI? Cosa diavolo può saperne un ragazzo di vent'anni nigeriano sbarcato ieri in Italia della guerra civile del 43-45, del Fascismo, del corporativismo, di Matteotti, di Gentile, di Badoglio, dei Savoia. In realtà non ne sapete nulla nemmeno voi! Il dramma è questo: chiunque scrive senza sapere le enormi corbellerie che scrive e tutti vi applaudite tra voi. Bene bravi bis e guai a dire qualcosa di diverso. Stronzo supponente...Fascista! 

Ritengo l’Islam un cancro mortale. l'Islam è in rotta di collisione con tutto quello che in mille anni ha prodotto la civiltà europea occidentale. Da qualsiasi punto di vista lo si consideri un intellettuale soprattutto se di sinistra, soprattutto se di sesso femminile dovrebbe combatterlo come la peste. Musica, pittura, scrittura, equiparazione dei sessi, sessualità, rapporti sociali...Mi fermo per non vomitare! l'Islam non si integra vi integra volenti o nolenti! Ma voi continuate pure a volteggiare sul vostro cadavere intellettuale. Considero La signora Boldrini una iattura nazionale, é incredibile che una tale mediocre e ignorantissima figura sia diventata la terza carica di uno stato! Inconcepibile. Mattarella non mi rappresenta, non mi piace e lo considero una figura mediocre e senza spessore, mi spiace solo che sia un mio concittadino allo stesso modo in cui mi vergogno che Orlando possa essere sindaco della capitale della Sicilia. Un palermitano ridicolo, senza spessore, legato solo all'apparire in tendenza, l'uomo che osò infangare l'attività di Falcone poco prima che egli morisse nell'attentato mafioso di Capaci. Solo per questo il signor Orlando col copricapo arabo in testa farebbe meglio a dimettersi e provare semmai ad aprire una friggitoria nel centro storico e dedicarsi al pane e panelle, pane ca' meusa e quarume. Ci facissi chiu' figura. Saviano mi ha deluso, è un intellettuale senza dignità propria, una mente a pagamento di una ben specifica corte. Peccato, un vero peccato, dai tempi di Gomorra l'acqua passata sotto i ponti non gli ha dato lustro lo ha solo appiattito in una serie di polemiche e insulti che gettano su di lui una luce malevola. Cortigiano come tutti del resto! La magistratura è quasi del tutto rossa quindi non è seria e non è nemmeno un riferimento di legalità. La giustizia e l'amministrazione di essa non può avere colore politico, un magistrato non ha tessera di partito, se la manifesta si dimetta! 

La magistratura non può permettersi di appiattirsi su un gioco politico e ideologico che non le compete profittando tra l'altro della sostanziale impunità dei suoi componenti. Intoccabili! Ma fallibili!!! Così diventano solo poveri comuni stronzi, come tutti. Ritengo gran parte dell’elettorato leghista una massa di razzisti verso i meridionali ed io sono meridionale. La base leghista, il suo zoccolo duro è assolutamente convinto di poter fare a meno del sud non riconoscendo ad esso nessun valore culturale, sociale ed etico. Il motivo è molto semplice ignoranza storica totale e paura di un confronto serio dal quale uscirebbe sconfitto. Non considero L’Italia una Nazione e gli italiani un vero popolo, non lo sono mai stati e questa unità tanto strombazzata è meno che virtuale. È solo un falso storico gigantesco, una agiografia inventata di sana pianta per fare da vassallo a una storia italiana che pochi conoscono e che fa comodo tener celato. Ritengo la gran parte dei blogger incrociati in questi 10 anni totalmente digiuni di Storia, solo così si capiscono le corbellerie che scrivono sulle loro pagine. La UE è uno schifo vergognoso e una dittatura sempre più stringente sul collo di ciascuno di noi. Essa non è nemmeno lontana parente del sogno europeo ideale degli anni 50- 60 col contributo intellettuale dell'Italia; questa Europa di Bruxelles è un mostro alieno avulso dagli interessi e le necessità del popolo ma strumento potente di élites estranee a qualsivoglia nostra necessità. Però questa ameba soffocante viene esaltata e spacciata per l'unica nostra salvezza con un martellamento continuo. 

Odio le chat spacciate per commenti ma l’ambiente virtuale fuori di metafora sta diventando solo questo: un cinguettio continuo poggiato come condimento su qualsiasi argomento proposto. Gossip, tentativi di seduzione velata, oppure insulti sprezzanti, the e pasticcini o arsenico e vecchi merletti. Così io non ho alcuna speranza di poter risiedere serenamente e proficuamente in rete. Ho pubblicato ugualmente per narcisismo e liberazione intellettuale... L'ho fatto finora scioccamente cercando un modo diverso che mi somigliasse, non ci sono riuscito e pubblicare non è comunque il termine esatto poichè ormai non pubblico più nulla o per meglio dire io me la canto e me la suono, il foglio che hai in mano ne è la prova. Date certe premesse certi risultati sono scontati. Non sopporto i consuntivi: esaminare come e quanto io mi sono consumato non mi piace, però i consuntivi occhieggiano ugualmente ai lati della mia strada, sono io che faccio finta di non vederli. Verrà un tempo diverso e i social così come li abbiamo conosciuti spariranno per sempre, non ho idea di quello che li sostituirà, non so nemmeno se essi resteranno come totem di un'epoca interlocutoria speciale. So perfettamente che l'idea che ci ha mosso, i desideri e le fantasie che nutrivamo da qualche parte hanno trovato rifugio, può darsi che un giorno ci sentiremo chiamare e capiremo.

sabato 19 marzo 2022

MATRAXIA

Scrivere di Agrigento, scrivere nel suo caos non mi sta facendo particolarmente bene; sento che sto scrivendo di me ed avrei voluto descrivermi diverso, meno disastrato, sta facendo riemergere dentro la mia memoria figure ed atteggiamenti di un’altra mia vita. Tornano a delinearsi volti così lontani da declinare un’altra appartenenza, ma io mi sforzo, se pazzia deve essere che sia almeno lucida.
La signorina Matraxia mi amò, in un tempo lontano ed io amai il suo essere schiva e proibita; mi ripetevo, di tanto in tanto, più il suo cognome che il suo nome, quel suono così “greco”e deciso. Giulia Matraxia, mi accorsi di amare più il tuo muoverti altero che il sapore della tua bocca, e quindi ti lasciai. La settimana prima della nostra “fine”, guardandoci negli occhi, parlammo di tutto il resto che era come parlare di noi: ricordo bene la sensazione di galleggiamento instabile che tuttavia pareva piacere ad entrambi. Eri molto colta Giulia, fra le tue frequentazioni anche i personaggi importanti e le loro fisime; il libro che avevi fra le mani era di Pirandello, i quaderni di Serafino Gubbio operatore, non si trattava certo di un’opera erotica né tantomeno sentimentale; giocavamo Giulia, scherzavamo con fuoco nell’intento di bruciarci. “Nessuno se n’accorge, o mostra di accorgersene, forse per il bisogno che è in tutti di trarre momentaneamente un respiro di sollievo dicendo che, ad ogni modo, il forte è passato. Dobbiamo, vogliamo rassettare un po’, alla meglio, noi stessi e anche tutte le cose che ci stanno attorno, investite dal turbine della pazzia; perché rimasto non solo in tutti noi, ma pur nella stanza, negli oggetti stessi della stanza, quasi un attonimento di stupore, un’incertezza strana nell’apparenza delle cose, come un’aria di alienazione, sospesa e diffusa…” PIRANDELLO- Quaderni di Serafino Gubbio operatore.
Tornare oggi ad Agrigento è una scelta voluta, la volontà di dare un senso ai miei anni perduti, un tentativo di colmare l’inquietudine che serpeggia ovunque. C’è un luogo, nascosto nella parte più alta della città dove si apriva una porta che non guardava il mare: Pirandello la chiamava Bar-er-rijah (porta dei venti) che poi è diventata in dialetto Bibbirria, il luogo era ed è rimasto la parte più povera e nascosta della città, sorvegliato dal palazzo arcivescovile, dalla cattedrale e da un Seminario così cupo da sembrare più una prigione che un luogo di studi. Guardarla ora mi lascia solo un senso di vuoto, persino Giulia appare lontanissima e sbiadita; meglio volgere lo sguardo alla costa vicina e al mare, stampato sullo sfondo come una pennellata di celeste rettilineo. E quindi dico io adesso godiamoci questo presente e il futuro che ne verrà, qualcosa si dovrà pur fare, qualcosa si dovrà pur scrivere e su molte cose dovremmo almeno riflettere. Al Caos non intendo tornare: troppi ricordi e troppo pungenti, non servirebbe, rivedere il pino scheletrito accanto all’urna murata che contiene le ceneri dello scrittore mi farebbe sentire già finito. Ritengo di essere stato abbastanza fortunato: la signorina Matraxia mi disse addio con un sorriso (fu l’unica) e mia madre ha ancora la forza di ridere dei miei tentennamenti. Mi lascerò alle spalle Agrigento, attraverserò la valle, i templi color miele e ,raggiunta la costa, andrò verso occidente e verso il sole che stasera mi racconta storie che possono avere ancora un futuro, anche qui, anche in quest’isola, anche per me

APERTURA E CHIUSURA - al tempo del coronavirus

Benvenuti qui! Siete su OMOLOGAZIONE NON RICHIESTA, il mio primo blog che oggi compie 12 anni. 
Contiene alcuni post che io ho amato moltissimo, essi sono stati il nucleo principale da cui nel tempo ho ricavato gli altri dispersi poi con evidente noncuranza per il web.
Non mi sono pentito di averlo fatto, la componente ludica e di "sperimentazione" che l'ipertesto prevede non mi ha mai abbandonato, la fede nella comunicazione reale e nei contatti avuti qui invece se ne è andata ormai da un certo tempo. Omologazione è un blog chiuso, una testimonianza del mio mondo intellettuale ed emotivo perchè ho sempre scritto così spogliandomi in un contesto che io pensavo fatto da gente matura e che purtroppo si è rivelato pieno di conformisti di tendenza persino privi di educazione.Non posso rinunciare all'espressione scritta, è stata la via elettiva per comunicare col mondo fin da bambino, adesso che i capelli son tutti bianchi la mia scrittura si è fermata così in un tempo sospeso, l'unico forse che mi compete.
Non avevo pensato di chiudere, avevo solo abbandonato questo guscio su una sedia e il corpo altrove. Ma entrambi soffrivano per la reciproca lontananza. Poi qualche giorno fa, ripassando su queste pagine ho capito che non era giusto, che comunque questo guscio era carico dei miei umori e che doveva vivere, a modo suo, con un tempo diverso, ma doveva vivere. Devo confessarvi che spesso negli ultimi mesi ho avuto fortissima la volontà di sempre: cancellare tutto! Eliminare del tutto le tracce del mio passaggio perché questa parte di me, che dovrebbe essere la più intima e amata, mi fa star male da morire, evidentemente c'è qualcosa che mi sfugge e che non so controllare.
Ho pubblicato tutto o quasi quello che si è salvato nella pletora di traslochi da un blog all'altro da una piattaforma all'altra, da un tentativo all'altro, da una sconfitta all'altra! E' trascorso molto tempo, gli scritti non sono mutati, hanno ancora almeno un residuo di valore? Non devo dirlo io permettetemi. Io posso solo dirvi che si è girata la pagina in modo definitivo: siamo così fragili! Qui trovate il cuore di tutto ciò che ho pensato e scritto in rete e per la rete; ho sempre avuto un atteggiamento contraddittorio e ondivago verso il web e mi pare evidente che esso non poteva essere digerito dalla gran parte dei blogger. Lo ritengo fisiologico. Partendo dai miei furori e dalle mie cocenti delusioni ho cercato il modo affinchè la scrittura dei miei testi vivesse al di là della mia reale presenza accanto ad essi: nel mio progetto questo insieme potrebbe continuare così come lo state leggendo per altri mesi poi finirebbe per inedia. Io potrei già non esserci più in tutti sensi ma se esiste un modo di restare è questo. Scrivere e lasciare queste righe che possano essere rivedute, rilette e riconsiderate. Non cercate un nesso logico, concettuale o temporale preciso in ciò che leggerete, non c’è altro che assoluta libertà qua dentro, solo un riflesso di una dimensione che per intero non poteva starci tutta su una pagina ma che ad essa fa riferimento. Riguardo quello che ho scritto negli ultimi ventanni, alcune cose sono così legate alla mia intimità che adesso mi meraviglio di averle palesate in pubblico: forse molti problemi sono nati da questo eccesso di confidenza, ma non ho mai saputo scrivere diversamente. Questi testi sono gli ORIGINALI e sono protetti dal COPYRIGHT, le immagini che ho scelto per corredarli non sono mie, le ho prese dalla rete, per i problemi connessi ai loro autori e quindi per la loro eventuale rimozione comunicatemelo con un commento sotto il post. Le date dei post sono tutte fittizie tranne questa.
Domani scendo sotto Siracusa, piano piano, mi fermo dalle parti di Vendicari, scelgo un eucalipto frondoso mi appoggio al suo tronco e mi perdo sulla linea azzurrina del mare. Voi non potrete vedermi ma sorriderò. 
Vincenzo Riccobono

UN EXTRA -

Io mi conosco, so dove arrivo e dove mi blocco, conosco perfettamente le ragioni delle mie sconfitte, per questo ho ipertrofizzato le mie capacità di sogno e immaginazione: è una chance in più, un extra con cui allungo la mia vita. E’ il mio modo di scrivere asimmetrico dal mio modo di vivere.

lunedì 14 marzo 2022

DIRITTO DI CITTADINANZA -

Se e quanto sono degno di stare qua non devo dirlo io: mi diverto ancora e la mia capacità di arrabbiarmi è immutata, per un blogger mi sembrano doti indispensabili. Vengo preso sempre più spesso da un senso di lontananza e malinconia di cui qui trapela solo una parte, i post migliori li sto pubblicando nascosti tra le pieghe di alcune risposte altri ancora sono chiusi nell'archivio di una vita che ho conservato per spenderla nella mia incipiente vecchiaia.

giovedì 3 marzo 2022

TIZIANA

Ho un sogno. Ricorrente e senza età: in questo sogno sono sempre un giovane adulto non ancora schiantato dall’esperienza ma già preso dall’analisi dei messaggi che le mie sensibili antenne mi portano ogni giorno. So già tutto ed ogni cosa è prevista e io sono dentro una stanza che sembra quella di un ufficio con i vetri opachi e le sedie comode e impersonali.. C’è una donna giovane dietro di me ed è molto bella: si sta risistemando il trucco.
Ad un certo punto mi fa - Che dici, lo rimetto?-  E mi sventola davanti al viso un reggiseno bianco di almeno 4 misure; mi fa impressione guardarlo, come se fosse una spoglia più eccitante della sua proprietaria. Mi giro e glielo tolgo dalla mani, la avvicino a me e sbircio dentro la sua scollatura. Ma è vuota, piatta come quella di un uomo e lei non è più lei, ma uno stronzo che odiavo fin da ragazzino perchè mi sfotteva a scuola ed era di due anni più grande. Adesso lo guardo senza alcun timore e gli sibilo che pagherà tutto, anche questo stupido ultimo scherzo. Vedo che ha paura, finalmente ha paura, si divincola dalla mia stretta e fugge via. Non lo inseguo e resto lì dentro la stanza col reggiseno per terra a testimonianza che è tutto vero ( me lo ripeto nel sogno) e che lei tornerà a prenderselo.
Passa del tempo e scende la sera, me ne accorgo dalla luce che cala da dietro i vetri opachi: così esco fuori e sono per le strade di Milano come tanto tempo fa. I pochi passanti non mi considerano, è come se fossi trasparente….ma io non so dove andare nè che fare. Tiziana mi chiama da dietro , io mi volto ed è lì davanti, con la sua gonna a quadri e le scarpe nere col tacchetto basso e addosso lo stesso profumo di quando facevamo l’amore e io mi domandavo se era più forte l’odore dei suoi umori o quel profumo che si versava addosso.
- Ti aspetto da più di due ore, scemo. Ti diverti a fare il prezioso? - 
Mi prende per mano e andiamo via, lei fa come se non si accorgesse del reggiseno che ho stretto nel pugno; quando arriviamo sotto casa sua lo prende, entra nell’androne quasi buio, si toglie la camicetta e se lo mette facendo dondolare le sue magnifiche tette bianche. E va via e non potrebbe essere diversamente mi dico appena mi sveglio angosciato. Tiziana è morta di overdose al parco Lambro il 6 marzo del 1979. Ogni tanto passa per ricordarmi che mi ha amato.
Questa è una storia d’amore, ne ha tutte le caratteristiche e, come tale, vive in quella perenne sospensione di futuro e di giudizio che le è propria. Ho pensato molte volte in tutti questi anni a possibili varianti, alle decine di “slidingdoors” che potevano aprirsi se…
Infine sai cosa resta ? Restiamo noi. L’infinita bellezza che si insinua almeno una volta dentro la vita di ognuno di noi: hai ragione io non potevo salvarla, è stata lei a salvare me! I miei amori ricordati sono perfetti : belli e levigati. Sono essenza pura e resistono al tempo per questo, per lo stesso motivo non mi ingannano più. Quelli di cui parli tu sono incubi e mi dispiace per te, i miei teneri e spaesati ricordi di una vita che ancora scorre.