mercoledì 31 gennaio 2024

INCOMUNICABILITA' -


C’è un muro di gomma o di cemento. Io lo vedo è palese, un gatto che si morde la coda. Tremori esistenziali o poesie della vita. Amori e amore a tutto spiano. Io ho amato ma i blog non c’erano ancora. Tutto il resto muore nell’incomunicabilità

martedì 30 gennaio 2024

MALINCONIA -

Con grande inspiegabile malinconia, nessuno mi ha indotto a scrivere, non c’è alcuna costrizione e nessun secondo fine…pare un fatto fisiologico per me. Il desiderio o il sogno di rivelazione e scambio, liberazione e confronto, analisi e gioco, riflessione e comprensione, se un blog è questo io evidentemente posso seguire solo questa corrente. Il fatto che sia una persona esigente può essere un problema ma ho pensato spesso che se questo spazio non riesce più a correlarsi col mondo nella maniera da me voluta, è meglio che resti in una sospensione infinita in attesa di una vita che verrà. Quando le parole sono troppe bisogna riempirle di silenzio. E’ l’unica cosa che serve per capire o per provarci almeno: io mi trovo spesso “confuso” in rete, quasi smarrito davanti alla pletora di suoni e di voci. Invecchio.

lunedì 29 gennaio 2024

VOILA'

T’inventerai un’altra vita per pensare 
a questa vita 
costruirai la tenacia con cui 
inafferrabili
sprofondano le cose.
Continui a dirti che se solo lo volessi
se solo ci credessi
potresti farle vere e ferme
potresti liberare l’anima del mondo.
Ma non puoi, ci sono io col mio affetto
asimmetrico
col mio cuore che batte
con i miei abusati candori.
Voilà!
Dovrai inventarti una vita diversa
per ripensare a questa che stai consumando
tra noi.
Ma è irreparabile la sconfitta delle cose passate
il senso sottile che ti stia spogliando di tutto
del tuo ultimo sguardo per me
della mia residua frase d’amore che ti attende
alla fine di questo buio.
E infine dimenticherai che nella prossima occasione
volevi essere felice.

domenica 28 gennaio 2024

NON E' VERO

Non è vero che mi faccio capire e, allo stesso modo, ciò che scrivo non mi rappresenta quanto io vorrei. Il blog è comunque il confine più vicino ai territori del mio spirito, da lì in poi devi inventarti pioniere. Tutta la mia vita, quella che conta, l’ho trascorsa in un confronto impietoso tra i miei sogni, i miei impulsi e il mondo che m’era toccato di vivere; dopo i 16 anni sono saltato su così tanti campi minati che oggi dovrei essere solo uno storpio, un povero corpo mutilato da ferite non più ricomponibili. La libertà, la democrazia, l’amore e la rappresentanza, la società e perfino la storia, tutto questo enorme e composito fardello di idee non sono mai entrate dentro di me in modo naturale e piano: ogni anelito è stato sempre filtrato dalla cultura della mia generazione e dalla musica che ne era la più diretta emanazione. E ciò non l’ho mai compiutamente digerito! 
Non c’è un concetto più avversato da quelli che nel ’68 avevano 16-18 anni di quello di un tutor, dello stronzo di turno che ti dice cosa e come. E non c’è stata una generazione che, invece, ne avrebbe avuto più bisogno, seduta al limitare fra mondi completamente diversi, divisi da spaccature micidiali, lontani per sempre su tutto. Io non amavo, bevevo letteralmente i testi e il suono delle chitarre dei gruppi rock che stavano “devastando” il panorama musicale di quegli anni: lì c’era ciò che volevo o credevo di volere o, meglio, ciò che qualcuno mi aveva fatto credere io volessi. Altri tutor insomma ma più subdoli perché immensamente amati. Questa è la storia della mia vita: guardare la luna indicata dal dito…e prendere sempre una sberla come se fossi ugualmente un’idiota. Pare che non sia possibile vivere, pensare, amare senza l’ausilio indispensabile di una qualche droga, di un aiuto sintetico che ti apra la mente su orizzonti nuovi e validi. Pare che non sia attuabile alcun valido intervento sulla realtà umana e sociale senza scannare qualcuno o sacrificarlo sull’altare di interessi più alti e nobili. Annuivamo nel ’70, continuiamo a farlo oggi. Io sono un uomo sfinito dalla schizofrenia di un’esistenza accompagnata da gente che artisticamente amavo e politicamente e ideologicamente invece non digerivo. So perfettamente che non ricucirò lo scollamento, non certo in questa vita e il senso d’impotenza mi sta uccidendo lentamente e poi sono solo, giustamente e lucidamente solo. C’è una luce particolare oggi sullo jonio, un filtro di perla per ammorbidire gli spigoli dei miei umori confusi. Anche ora la musica di uno degli artisti che ho amato di più mi porterà fuori dalle secche di questa sera infinita, sarà il dito che ti indicherà la mia luna, ti dirà le parole che io non so pronunciare e avrò la speranza che l’amore in assoluto ricomponga il dissidio di sempre e che scriverlo non sia stato inutile. De Andrè ha già iniziato a raccontare del chimico che conosceva la legge che permetteva agli elementi di convivere senza scoppiare e ancora una volta chinerò la testa per ringraziarlo d’avermi fatto guardare oltre.

sabato 27 gennaio 2024

IL CONCETTO DI SERVIZIO -

In ogni luogo in cui si discute della vita nazionale, del suo assetto e del suo futuro il concetto di "servizio" dovrebbe essere la guida fondamentale di ogni gesto politico. Nessuno dei politici e dei partiti operanti in Italia negli ultimi 60 anni ha mai rispettato questo principio e i risultati sono sotto gli occhi di tutti. Noi non siamo capaci di ragionare e decidere per logiche di grandi principi, dimentichiamo (maliziosamente?) i fondamenti delle questioni generali e costruiamo sulle sabbie mobili del pensiero debole castelli destinati fatalmente a crollare rovinosamente assieme ai suoi occupanti.

venerdì 26 gennaio 2024

MONITO

Ho conservato due cose tra le ultime: un commento e una mail.
Le terrò da parte a monito perenne della fauna ridicola che circola in questo ambiente: animali primordiali che non sanno che la scrittura resta! Le parole volano secondo il vecchio adagio ma la scrittura, prima di essere interpretata, va letta per quella che è. Capisco che ciò necessita di alcune cose divenute ormai rarissime in rete, conoscenza della lingua e sintassi italiana e normale educazione; non le trovi neanche sotto abiti sfavillanti cultura e charme. C'è un solo modo di sopravvivere in questo ambiente, starne fuori senza interloquire con nessuno, scrivere se si vuole e non aspettarsi alcunchè dall'esterno.

mercoledì 24 gennaio 2024

I CIELI BLU COBALTO -

Bisogna fare un ultimo sforzo e morire: morire ogni giorno alla consuetudine per rinascere alla novità della verità vera. Comunicare un emozione o l’idea di essa fa parte dello stesso concetto, diventa così facile comprendere come chiunque può appropriarsi di queste righe, fagocitarle e farle anche proprie se vuole. L’orgoglio e la tasca eventualmente ne soffriranno, la mente e l’anima da cui son nate non subiranno alcun danno per questo anzi ne godranno per una sorta di narcisistica partenogenesi. I cieli blu cobalto sono eterni dentro di me: ne ho scritto sperando che almeno parte della loro musica giungesse a voi.

lunedì 22 gennaio 2024

APERTURA E CHIUSURA - al tempo del coronavirus

Benvenuti qui! Siete su OMOLOGAZIONE NON RICHIESTA, il mio primo blog che oggi compie 12 anni. 
Contiene alcuni post che io ho amato moltissimo, essi sono stati il nucleo principale da cui nel tempo ho ricavato gli altri dispersi poi con evidente noncuranza per il web.
Non mi sono pentito di averlo fatto, la componente ludica e di "sperimentazione" che l'ipertesto prevede non mi ha mai abbandonato, la fede nella comunicazione reale e nei contatti avuti qui invece se ne è andata ormai da un certo tempo. Omologazione è un blog chiuso, una testimonianza del mio mondo intellettuale ed emotivo perchè ho sempre scritto così spogliandomi in un contesto che io pensavo fatto da gente matura e che purtroppo si è rivelato pieno di conformisti di tendenza persino privi di educazione.Non posso rinunciare all'espressione scritta, è stata la via elettiva per comunicare col mondo fin da bambino, adesso che i capelli son tutti bianchi la mia scrittura si è fermata così in un tempo sospeso, l'unico forse che mi compete.
Non avevo pensato di chiudere, avevo solo abbandonato questo guscio su una sedia e il corpo altrove. Ma entrambi soffrivano per la reciproca lontananza. Poi qualche giorno fa, ripassando su queste pagine ho capito che non era giusto, che comunque questo guscio era carico dei miei umori e che doveva vivere, a modo suo, con un tempo diverso, ma doveva vivere. Devo confessarvi che spesso negli ultimi mesi ho avuto fortissima la volontà di sempre: cancellare tutto! Eliminare del tutto le tracce del mio passaggio perché questa parte di me, che dovrebbe essere la più intima e amata, mi fa star male da morire, evidentemente c'è qualcosa che mi sfugge e che non so controllare.
Ho pubblicato tutto o quasi quello che si è salvato nella pletora di traslochi da un blog all'altro da una piattaforma all'altra, da un tentativo all'altro, da una sconfitta all'altra! E' trascorso molto tempo, gli scritti non sono mutati, hanno ancora almeno un residuo di valore? Non devo dirlo io permettetemi. Io posso solo dirvi che si è girata la pagina in modo definitivo: siamo così fragili! Qui trovate il cuore di tutto ciò che ho pensato e scritto in rete e per la rete; ho sempre avuto un atteggiamento contraddittorio e ondivago verso il web e mi pare evidente che esso non poteva essere digerito dalla gran parte dei blogger. Lo ritengo fisiologico. Partendo dai miei furori e dalle mie cocenti delusioni ho cercato il modo affinchè la scrittura dei miei testi vivesse al di là della mia reale presenza accanto ad essi: nel mio progetto questo insieme potrebbe continuare così come lo state leggendo per altri mesi poi finirebbe per inedia. Io potrei già non esserci più in tutti sensi ma se esiste un modo di restare è questo. Scrivere e lasciare queste righe che possano essere rivedute, rilette e riconsiderate. Non cercate un nesso logico, concettuale o temporale preciso in ciò che leggerete, non c’è altro che assoluta libertà qua dentro, solo un riflesso di una dimensione che per intero non poteva starci tutta su una pagina ma che ad essa fa riferimento. Riguardo quello che ho scritto negli ultimi ventanni, alcune cose sono così legate alla mia intimità che adesso mi meraviglio di averle palesate in pubblico: forse molti problemi sono nati da questo eccesso di confidenza, ma non ho mai saputo scrivere diversamente. Questi testi sono gli ORIGINALI e sono protetti dal COPYRIGHT, le immagini che ho scelto per corredarli non sono mie, le ho prese dalla rete, per i problemi connessi ai loro autori e quindi per la loro eventuale rimozione comunicatemelo con un commento sotto il post.
Le date dei post sono tutte fittizie tranne questa, il blog va letto da questa "cima" al fondo laggiù come fosse un libro.
Domani scendo sotto Siracusa, piano piano, mi fermo dalle parti di Vendicari, scelgo un eucalipto frondoso mi appoggio al suo tronco e mi perdo sulla linea azzurrina del mare. Voi non potrete vedermi ma sorriderò. 
Vincenzo Riccobono

I TUOI CAPELLI -

Che la notte rovini su questo giorno luminoso e aperto. Ci siamo amati di più lungo questo periplo marino che in mille giorni di coiti sfrenati, ci siamo sfiorati le vite per gridare che non potrà mai più esserci una prossima volta. E anche questa è una menzogna: la volta è una sola, apparecchiamo il desco a questo miracolo, parlami delle tue poesie e delle tue paure, delle nostre canzoni e di quel giorno sotto la pioggia quando ti dissi - I tuoi capelli sono almeno la metà dei motivi per cui ti amo-

sabato 20 gennaio 2024

REVERIE

Leggera, leggerissima. Non avrei mai immaginato che la trasparenza scivolata tra noi diventasse nel tempo la nostra fine. C’era il tuo profumo ma il pianoforte ne aveva uno più forte, il legno e i suoi tasti aspettavano le tue mani e la musica. Quante volte si ripeté il miracolo? Quanti giorni consumammo assieme senza sapere nulla del futuro? Eri leggera, leggerissima, quando ti ascoltavo al pianoforte non capivo, non potevo sapere che il suono ci avrebbe portato così lontano. L’ultima volta fu un Debussy dalle note infinite, suonasti gli accordi finali con gli occhi chiusi, la musica si spense senza un sospiro, cadde ai miei piedi e si dileguò per le stanze della nostra vita. Leggera, leggerissima 
come un battito di ciglia.
Palermo 20 dicembre 1976

CATARSI -

Ad altre cronache più immediate si dà spazio, sono le morti avvenute quelle che pesano sui nostri resoconti, dei prevedibili decessi non si discute quasi mai. Viviamo la morte sociale del nostro paese come una forma di immensa catarsi, l’unica che possiamo permetterci. I blog non fanno eccezione, non possono perché conta molto di più il massacro verbale, l’urlo continuo e anonimo, la diffusione di percezioni frammentarie, quelle che ci fanno più comodo.

SUL CONFINE


Girarsi e chiedere.
Credere all'illusione di capire e capirsi.
Scrivere perché la mia comprensione
precede la tua e riempie la notte
del bisogno di noi.
Le mille ragioni dell'avventura
si fondono nell'unica seduzione del pioniere
che comprende il confine attraversato
solo dopo esserne stato sconfitto.

giovedì 18 gennaio 2024

Farsi prendere dal tempo


LE UNICHE SCELTE POSSIBILI -

Ho compiuto alcune scelte, a parte quelle palesemente sciocche altre cominciano a delinearsi come corrette…come le UNICHE possibili, le uniche calate a conseguenza di un modo di essere. Resta quindi il giudizio finale: assolversi per stupida arroganza, per mediocre pietismo o riconoscersi per quello che si è sempre stati? Ammettere il proprio divenire, studiarne le discordanze che, un tempo furiose, oggi si incasellano nella loro esatta posizione: una presenza che non ha bisogno di alcuna specificazione…un dato di fatto senza nemmeno l’opzione del “prendere o lasciare”?

martedì 16 gennaio 2024

RITORNI -

Delle enormi fesserie lette in rete in questi anni non voglio parlare adesso e nemmeno della proterva e cafonesca aria che tira in certi "profili personali" in certe risposte e in certi commenti (la moderazione si sta allargando a vista d'occhio). Preferisco parlarvi del grande piacere che mi dà ripassare da certe stanze, aprire capitoli che dormono da qualche anno e che sono ancora perfetti, accesi e luminosi come quando furono scritti: ecco io vorrei che tutti i blog fossero capaci di dare quel tipo di sensazione, che fossero lo specchio fedele della nostra intimità vitale che resta legata alle parole e con essa resusciti quando vi poggiamo lo sguardo sopra.

SUBITO -

Sta accadendo di nuovo, lo sento con assoluta certezza: quindi devo scriverne, ora, subito, prima che il senso diventato carnale svanisca e ritorni a viaggiare su sentieri nascosti e non esprimibili a parole. Ho scelto un certo numero di blogger da seguire: evidentemente ciò che avete scritto è andato al di là di alcuni vostri propositi. Ha smosso le leve giuste e mi ha portato su un’altra collina, davanti ad un’altra prospettiva di me stesso. Vorrei molto da chi mi legge, moltissimo: lo ammetto io vorrei più di quello che merita ciò che scrivo, vorrei che la comunicazione fosse tale e quindi perfetta. Tu me la daresti adesso mentre posi gli occhi su questi segni neri; io credo che sia così e mi allontano per un altro intervallo da quell’altra signora che invia ogni tanto un conto spese esistenziali.

lunedì 15 gennaio 2024

AMANTI MERAVIGLIOSE-

Scrivo post da molti anni, risiedo qui tra queste lettere ed ho un contratto d’affitto secolare, potrei sentirmi tranquillo, stabile e invece mi sento come se fossi già andato via. Nessuna donna può aiutarmi a rimanere, nessun corpo può risucchiarmi dentro di sè e riscaldarmi. Però non voglio andarmene così, senza prima aver detto che mi manco da morire. Sono un “tutto compreso” e sono anche in buona compagnia. Le verità carezzate alla fine escono fuori e cominciano a rotolare per l’etere: ne ho raccolte alcune morbidissime e profumate, scivolavano mescolate ad altre meno attraenti. Ho scelto di portarmi a casa queste ultime: sono amanti meravigliose.

domenica 14 gennaio 2024

SCATOLE CINESI -


Comunque e dovunque io sono sempre stato invischiato in cento problemi , legato fino in fondo ai miei errori , alle mie debolezze , alle vittorie effimere colpevolmente scambiate per trionfi dorati. Questo pensiero mi dà una leggera vertigine: come le scatole cinesi un’idea ne apre subito un’altra e un’altra ancora… Di prime e d’ultime volte ce ne sono state troppe nella mia vita: alla fine le une e le altre si sono eliminate a vicenda. E’ rimasto solo quest’uomo che osserva il tramonto dal balcone con la camicia sporca e le mani imbrattate, solo questo.

QUI SONO IO -

Ho deciso di esplodere qui e adesso, senza educazione e senza altri limiti che non siano quelli del mio trapasso imminente ad altre dinamiche, altri sogni e, forse, altre sintassi. Qui sono io, non mi importa di nient’altro.

GLI ULTIMI ANNI -

Ho letto molto negli ultimi 45 anni: solo questi ultimi 4 sono stati caratterizzati da un rallentamento. Ho letto il web e la sua produzione. Non ha retto quasi mai il confronto col cartaceo, ma in fondo la blogosfera è nata per comunicare, anche le proprie impotenze, e conoscere, anche i rispettivi limiti.

venerdì 12 gennaio 2024

Eppure sei rimasta

Se alzo la testa verso il cielo di fine estate non vedo stelle, troppe luci artificiali, troppe distrazioni. Ho un disperato bisogno d'onestà intellettuale perché l'ho sempre saputo o perlomeno percepito che, assieme a questa vita cruda, reale, con i suoi contorni netti e indiscutibili, c'è un'altra esistenza. Una vita diversa, trasversale, che emerge all'improvviso dentro i miei giorni per poi immergersi nuovamente nell'indefinito, nel probabile mai sicuro. Una sospensione capace d'assumere qualsiasi forma, in qualsiasi momento oppure non assumerla mai.

mercoledì 10 gennaio 2024

UNA BRUTTA COPIA -

Sono convinto che le soluzioni ci sono ma si trovano sotto l’orizzonte e bisogna navigare. Non sarà certo una generazione di giovani e sciocchi depressi cronici a risolverli, non sarà insomma la brutta copia della MIA generazione che potrà sperare di restare a cavallo del mondo, così.

QUEL POCO CHE CI RESTA -

Non dobbiamo aver paura delle nostre opinioni, le nostre idee sono una delle poche cose che ci restano, non possono essere barattate con niente di eguale valore.

lunedì 8 gennaio 2024

TRACCE -

I testi viaggiano nel web come un'astronave solitaria cariche del pensiero e della vita del suo autore, solo un accidente elettronico potrà porre fine al loro viaggio, io vorrei che durasse per sempre e che il tempo si scordasse d messaggio nel suo incedere. Penso anche che rileggendoli a distanza di tempo alcune cose appariranno più chiare e nette e che le velenose questioni che mi hanno accompagnato in questi anni finalmente possono svanire davanti a ciò che ho scritto senza nessuna coda! Mi piacerebbe per esempio che chi resta (i miei figli, qualcuno che mi ha amato o conosciuto) potesse ritrovare qui il senso di ciò che sono stato. E sorridesse. Anche per me che non sorrido mai. La mia scrittura è stata concepita così.

sabato 6 gennaio 2024

GEROGLIFICI

Guarda i miei geroglifici, avverti il sapore della inutilità. Questa notte come le altre in fila ad attendere un'altra vita e un altro senso. Dopo aver scritto penso sempre che a queste righe non ne potranno seguire altre, che queste righe siano totali e intoccabili, sintesi perfetta della fine e del nuovo inizio: una clessidra e noi polvere là dentro. Questo mi uccide, questo è appunto l’ombra del silenzio per il quale non c’è descrizione possibile. Per distrarmi veramente dovrei riaprire i commenti senza la moderazione! Aria nuova e questioni vecchissime, sempre le stesse; potrei, oltre un certo limite, considerarle astrazioni anch’esse, di altra natura ma pur sempre metafisica dell’ignoranza, della maleducazione, della superficialità ma anche della contrapposizione ideologica, della complessità storica e sociale da cui nasce un’opinione. Metafisica “spicciola” dell’animale che domina il mondo, l’uomo. Ho provato a pensare di aver scritto ieri o l'altro ieri, poi mi sono perso nell'oggi. Ho ucciso il tempo ma esso mi insegue: questo è il suo epitaffio

giovedì 4 gennaio 2024

MOLTE CONCESSIONI -

La sensazione che ho da qualche anno è di essermi fatto stuprare, di aver permesso l’attraversamento libero e di averlo condiviso ignorandone l’effetto finale. Certo ci sarà pure un modo di sistemare prima o poi tutto questo materiale sullo scaffale: il blog che ogni tanto sfogliate serve anche in tal senso…o no?

martedì 2 gennaio 2024

SENZA INVITO UFFICIALE -

Ho ritrovato adesso l’identica infinita lontananza che puntualmente e a cicli mi viene a far visita: un tempo la chiamavo amore, oggi se mi permetto di farle osservare che non c’è stato un invito ufficiale mi risponde con suprema e altera pacatezza che l’invito è insito nella mia vita, nel mio sogno.

lunedì 1 gennaio 2024

LUOGHI COMUNI -

Dovessi giudicare da quello che leggo sui giornali 
e nel web 
dovrei dire che l’ignoranza e una parte di analfabetismo 
è ubiquitariamente diffuso su tutto il territorio nazionale...
e mi fermerei lì 
perchè i luoghi comuni non meritano altri onori secondo me. 
Niente è più forte di una comprensione 
che giunge accolta da un grande silenzio. 
Più vi leggo e più vi amo. Più vi leggo più mi allontano da voi: 
non per un malinteso senso di inconfessabile superiorità 
ma per una manifesta inadeguatezza 
di vivere tutte assieme le contraddizioni 
che in questi anni mi avete rovesciato addosso 
col mio goloso assenso.