martedì 24 giugno 2025

Un mondo fatto di parole, qualche immagine e della musica, aria… aria e immaginazione. Io posso metterci qualunque cosa dentro, anche quello che chi scrive non si è mai sognato di dire…e questa è una cosa terribile. E’ l’aria, la mancanza di identità che ci fa volare via, ci svena, ci esalta, ci stupra ci inganna e ci affascina. Qualcuno invoca i doppi sensi, perchè non i tripli o i quadrupli dico io? Proviamo a ritornare elementari. Minimi. O ci fidiamo di quello che siamo e non rivendichiamo sovrastrutture che non ci servono, oppure muoviamoci circospetti come una belva assediata dai cacciatori. Ho fatto la belva per qualche tempo e sono pieno di cicatrici, però mi fido del mio intuito: c’è del marcio in Danimarca ma non bisogna prendersi troppo sul serio, sono in pochi a saper recitare il monologo “essere o non essere”. Io per esempio mi sono stancato: ho scelto sono e chi s’è visto s’è visto. Lo dico senza orgoglio ma con pacata rassegnazione, ho piena coscienza dei miei limiti. Resterebbero tali anche se venissi colonizzato da una febbre nuova e trascinante. Giungere alla conclusione che è impossibile salvarsi, ecco il concetto primordiale che si stampa alla fine della risma di fogli che la mia mente ha prodotto in questi anni.I Blog sono un vezzo e una necessità culturale, sfruttano le possibilità dell'odierna tecnologia ma non sono poi migliori di un buon carteggio o della pagina scritta di carta. Sono soltanto più immediati. A furia di essere immediati sono anche diventati più stronzi e volgari, una pletora di oscenità letterarie e mentali, lo specchio fedele di questa società da basso impero o la logica conseguenza di certe premesse sociali e culturali presenti già 60 anni fa. Scrivere col tempo ho scoperto significa porre la nostra dimensione esistenziale davanti a noi, farci guardare in faccia dalle cose che viviamo, portarle fuori e riprovare a meritarcele con la forza del pensiero. E’ un diventare adulti senza dimenticare il ragazzo libero che vive dentro di noi. Ma è anche un gioco pericoloso perchè esalta la verità intima di ciò che siamo e la verità è un confronto scomodo, la verità pubblica lo è ancora di più. A mio parere abbiamo già detto tutto, quelli come me possono al massimo ripetersi, passando dal ridicolo all'agiografico o dallo storico appassionato all'incisivo sintetico (vedi twitter); in pratica abbiamo fregato le nuove leve della blogosfera e l'unica cosa che possiamo fare è sparire per dar loro l'illusione che ci sia veramente aria nuova in giro. Quando scrivo sono temerario, oso con una certa arroganza di fondo di cui mai sono riuscito a liberarmi, divento prudente solo se vedo di fronte a me smarrimento…in quei casi divento prodigo e disponibile. La parsimonia non mi appartiene sono fondamentalmente uno sciupone e ho un pessimo rapporto col danaro: con i sentimenti invece non scherzo mai e li tengo gelosamente riservati, ad essi riservo il mio trattamento migliore, a loro dedico tutta la mia fantasia. Non amo gli stereotipi, li uso con malcelata irritabilità, la prudenza e la capacità di glissare le ho imparate per educazione familiare e le immolo ogni giorno sull'altare della mia indole accesa. Sono tranquillo e attento, non sospettoso, come un greco. Ti sembro abbastanza siciliano?

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L'autore del blog è andato via per sempre.