BLACK LIVES MATTER? NO, DIREI PROPRIO CHE LE VITE DEI NERI NON CONTANO SE NON SI PUO' ATTACCARE L'OCCIDENTE.
Durante la prima presidenza Trump esplosero le rivolte contro il razzismo USA. Lo slogan principale fu "Black Lives Matter", ovvero "le vite dei neri contano". Ero un po' perplesso sul fatto che il movimento fosse solo statunitense, e non si occupasse delle vite dei neri fuori dagli USA, a partire dall'Africa e Haiti dove i morti sono numerosissimi. Oggi vediamo che il movimento di indignazione progressista si è spostato sui palestinesi. E ancora una volta, l'Africa è dimenticata. Non solo, le tante ONG sono concentrate sempre di più solo su Gaza, e i fondi vengono tolti all'Africa (anche da parti dei governi occidentali). Un abominio, se pensiamo a come in Africa muoiono 3 milioni di bambini all'anno sotto i 5 anni (dati di Save the Children). Di fronte a questi numeri, che per capirci sono 8219 bambini morti al giorno, capite bene che a una persona normale dovrebbe saltare all'occhio la sproporzione di attenzione. Dunque la domanda bisogna porla, anche se fa male: perché tutti quelli che piangono per Gaza ignorano completamente l'Africa? Perché le vite dei neri non interessano? O per essere più precisi, perché questi movimenti scattano solo se c'è come motore l'odio antioccidentale? Se non ci sono da contestare USA e Israele, l'indignazione non scatta. Dunque questi finti antirazzisti altro non sono che odiatori dell'occidente e della democrazia. Si ammantano di nobili pensieri antirazzisti, ma se gratti sotto trovi odio, odio e ancora odio. Ma soprattutto, indifferenza verso quei neri che soffrono e muoiono non per mano dei bianchi.
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