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Vincenzo

“Scrisse, scriveva, ritenne fin da ragazzo che fosse meglio osservare il mondo attraverso la scrittura. Poi, più grande, lesse le emozioni della vita posandole su un foglio di carta: non sa ancora se fu un errore ma comincia a nutrire seri dubbi sulle sue scelte." 
Non c’è più tempo si è detto e il tempo è volato via. Sono rimaste solo queste parole come cornice ad un uomo sconosciuto che non è mai riuscito a incontrare se stesso. Pensò che almeno qui lei capisse, continuò a crederlo contro qualunque evidenza. Che qui fosse finalmente diverso e senza fine, che qui fosse essenza vera e che solo questo importasse. Scrive ancora di tanto in tanto, poi socchiude gli occhi e guarda lontano ma non riesce più a scrivere quel che vede. Vincenzo voleva scrivere fin da ragazzino, gli piaceva l’idea del foglio, della penna e del pensiero che vi si fermava sopra. A lungo credette che anche il più piccolo evento serbasse in sè l’idea della vita e dei suoi misteri: scriverne era una magnifica avventura. Adesso Vincenzo ha un’altra età e una vita direttamente ereditata da quel ragazzino, ha deciso di scriverne così. Le presentazioni hanno poco senso, le spiegazioni si perdono sempre nell’indistinto, i perchè e i come di una scrittura così frammentata fanno la stessa fine. Vincenzo voleva scrivere e lo ha fatto in molti modi diversi: questa è una traccia, riuscite a percepirne l’emozione?

Commenti

  1. Mi viene da pensare ad una nave alla deriva, che scivola ancora sull'acqua, senza timoniere. Conserva in sé, integro, tutto il bagaglio di esperienza, raccolto qua e là, nei porti che ha toccato. Anche ora, senza la sua guida, continua a vivere. Prima o poi qualcuno incrocerà la sua rotta e darà un'occhiata al suo carico. Niente è perduto. La rete ci offre la possibilità di lasciare tracce di noi, per chi vorrà coglierle. Ciao V.

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    1. È un'immagine corretta la tua, nulla da eccepire. Ciao e buona lettura se ci sarà.

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L'autore del blog è andato via per sempre.

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Domani

Io guardo il cielo sopra di me e voglio aspettare che questa sera smaltata e sensuale si spenga e mi lasci il tempo di capire e giudicare. La mia vita dorme nell’altra stanza, qui si sente solo il ronzio del ventilatore di raffreddamento del Pc. Silenzio, che meraviglia, così sembra tutto lontano. Anche la rabbia politica e quella esistenziale. E’ il senso della vita che mi sfugge o forse non la so raccontare? Domani mi impegnerò, domani quando questo silenzio imbarazzante sarà terminato.

controsensi

Rimescolare le carte in ossequio a tendenze e ideologie imposte da una pseudo cultura da web pilotate da un europeismo a senso unico non fa per me. Non mi piacciono coloro che dopo decenni di lotta per la laicità dello Stato e dei cittadini, dopo prese di posizione durissime nei confronti del Vaticano e della idea cristiana di società, dopo anni di scrittura sulla liberazione femminile, non alzano un dito, non scrivono un rigo non cantano una canzone contro il mondo islamico ma invece scrivono in rete felici e beati del suicidio intellettuale verso cui stanno precipitando. O sono pazzi o sono ipocriti: li disprezzo in entrambi i casi.