Passa ai contenuti principali

L'Iran oggi

In queste settimane, molti analisti criticano la posizione di Israele sull’Iran, sostenendo che il regime si stia moderando, che non rappresenti una minaccia reale e che la questione nucleare sia solo un pretesto. Tuttavia, sono convinto che il Primo Ministro Netanyahu abbia ragione nel chiedere un cambiamento radicale in Iran, e per dimostrarlo vorrei sottolineare due aspetti fondamentali: il sostegno iraniano al terrorismo e l’isolamento regionale di Teheran rispetto alla normalizzazione con Israele. 
1. L’Iran è il principale finanziatore del terrorismo internazionale Da decenni, il regime iraniano sostiene apertamente gruppi terroristici e milizie destabilizzanti in tutto il Medio Oriente. Attraverso i suoi proxy – da Hezbollah in Libano agli Houthi in Yemen, dai gruppi sciiti in Iraq alle milizie in Siria – Teheran ha contribuito a devastare intere nazioni, alimentando conflitti sanguinosi e soffocando ogni speranza di stabilità. Siria: L’Iran ha sostenuto il regime di Assad in una guerra civile che ha causato centinaia di migliaia di morti e milioni di sfollati. Yemen: Gli Houthi, armati e finanziati da Tehran, hanno prolungato una crisi umanitaria catastrofica. Iraq: Le milizie sciite legate all’Iran hanno destabilizzato il paese, minando la sua ricostruzione. Gaza: Hamas e la Jihad Islamica ricevono sostegno militare e finanziario dall’Iran, utilizzato per attaccare Israele. Come si può tollerare un regime che, invece di contribuire allo sviluppo regionale, investe risorse nella distruzione sistematica dei suoi vicini? E come si può pensare di normalizzare un governo che, nella sua stessa carta costituzionale, chiama all’eliminazione di uno Stato sovrano come Israele? 
2. L’Iran è l’ultimo ostacolo alla pace in Medio Oriente.  Mentre gran parte del mondo arabo si sta avvicinando a Israele, l’Iran rimane l’unico grande attore regionale a rifiutare qualsiasi forma di riconoscimento. Egitto e Giordania hanno relazioni diplomatiche ufficiali con Israele (pace de iure). Libano e Siria, pur non avendo accordi formali, accettano de facto l’esistenza di Israele. Altri paesi, come Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti e Bahrein, hanno già firmato gli Accordi di Abramo o sono in attesa di normalizzare i rapporti una volta concluso il conflitto a Gaza. Se non fosse per l’Iran, il Medio Oriente potrebbe finalmente voltare pagina, abbandonando decenni di conflitti e avviandosi verso un’era di cooperazione economica e sicurezza condivisa. Invece, Teheran continua a fomentare odio, armare milizie e minacciare l’equilibrio regionale. La rimozione del regime non è un’opzione, ma una necessità Alcuni sostengono che l’Iran possa riformarsi dall’interno, ma la storia dimostra il contrario: il regime degli Ayatollah non è mai stato disposto a moderarsi, né a rinunciare alla sua agenda espansionista. Finché Teheran continuerà a essere il centro del terrore regionale, ogni speranza di pace sarà vana. Israele ha il diritto – e il dovere – di difendersi da un regime che minaccia apertamente la sua esistenza. Ma non si tratta solo di sicurezza israeliana: un Iran libero dal fondamentalismo sarebbe una benedizione per tutto il Medio Oriente, permettendo alla regione di abbracciare finalmente un futuro di prosperità. Per questo, Netanyahu ha ragione: il regime di Teheran deve cadere.

Commenti

Post popolari in questo blog

Vincenzo

“Scrisse, scriveva, ritenne fin da ragazzo che fosse meglio osservare il mondo attraverso la scrittura. Poi, più grande, lesse le emozioni della vita posandole su un foglio di carta: non sa ancora se fu un errore ma comincia a nutrire seri dubbi sulle sue scelte."  Non c’è più tempo si è detto e il tempo è volato via. Sono rimaste solo queste parole come cornice ad un uomo sconosciuto che non è mai riuscito a incontrare se stesso. Pensò che almeno qui lei capisse, continuò a crederlo contro qualunque evidenza. Che qui fosse finalmente diverso e senza fine, che qui fosse essenza vera e che solo questo importasse. Scrive ancora di tanto in tanto, poi socchiude gli occhi e guarda lontano ma non riesce più a scrivere quel che vede. Vincenzo voleva scrivere fin da ragazzino, gli piaceva l’idea del foglio, della penna e del pensiero che vi si fermava sopra. A lungo credette che anche il più piccolo evento serbasse in sè l’idea della vita e dei suoi misteri: scriverne era una magnifica a...

Incapace

Non sono mai stato capace di indirizzare le mie forze, i miei istinti verso qualcosa di concreto, qualcosa che mi potesse salvare veramente dall'erosione esistenziale che già cominciava a sgretolarmi a 20 anni! Uno sciocco dalla sintassi esemplare! Un nullafacente dalla cultura esplosiva e dalla capacità fortissima di non tenere niente di solido tra le mani.

Domani

Io guardo il cielo sopra di me e voglio aspettare che questa sera smaltata e sensuale si spenga e mi lasci il tempo di capire e giudicare. La mia vita dorme nell’altra stanza, qui si sente solo il ronzio del ventilatore di raffreddamento del Pc. Silenzio, che meraviglia, così sembra tutto lontano. Anche la rabbia politica e quella esistenziale. E’ il senso della vita che mi sfugge o forse non la so raccontare? Domani mi impegnerò, domani quando questo silenzio imbarazzante sarà terminato.