Queste pagine sono state progettate per vivere in rete in modo autonomo: questo significa fuori dalle intemperanze di chi legge ma anche di chi le ha progettate. Troppe volte ho pensato di cancellarle, altrettante ho eliminato intere serie di articoli mai più recuperabili; i vostri commenti spesso hanno fatto l'identica ingloriosa fine. Non sono un soggetto da blog, non mi identifico nelle maggioranza delle vostre scelte intellettuali e sociali. Non ne sono capace. Però so con certezza che a queste condizioni, senza quello che voi chiamate "confronto" ma che io chiamo in altro modo, un luogo simile finisce come blog e diventa un'altra cosa. Trovategli voi un nome.
“Scrisse, scriveva, ritenne fin da ragazzo che fosse meglio osservare il mondo attraverso la scrittura. Poi, più grande, lesse le emozioni della vita posandole su un foglio di carta: non sa ancora se fu un errore ma comincia a nutrire seri dubbi sulle sue scelte."  Non c’è più tempo si è detto e il tempo è volato via. Sono rimaste solo queste parole come cornice ad un uomo sconosciuto che non è mai riuscito a incontrare se stesso. Pensò che almeno qui lei capisse, continuò a crederlo contro qualunque evidenza. Che qui fosse finalmente diverso e senza fine, che qui fosse essenza vera e che solo questo importasse. Scrive ancora di tanto in tanto, poi socchiude gli occhi e guarda lontano ma non riesce più a scrivere quel che vede. Vincenzo voleva scrivere fin da ragazzino, gli piaceva l’idea del foglio, della penna e del pensiero che vi si fermava sopra. A lungo credette che anche il più piccolo evento serbasse in sè l’idea della vita e dei suoi misteri: scriverne era una magnifica a...
Non ritengo importante trovare un'etichetta per qualcosa. Le parole spesso vorticano nella testa e quando finalmente trovano un loro ordine, si possono fissare su un foglio virtuale o cartaceo, a beneficio di chi legge. Qualsiasi ispirazione è gradita, almeno per quanto mi riguarda. Se non ho niente da dire passo oltre. Surfinia
RispondiEliminaQuando scrissi questo post - almeno dieci anni fa- mi avevano quasi convinto della necessità assoluta di etichette e definizioni. Non mi piacevano e mi stavano strette. Tuttavia un certo ordine era forse necessario in questo ambiente, in sua assenza il blogger pian piano svaniva e non c'era per lui nessun'altra veste. Esattamente ciò che è accaduto, ciao Surfinia.
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