Cassibile è una strada lunga e diritta come una spada che taglia in due la campagna a sud di Siracusa, un rettilineo che sembra non voler mai finire, immerso fra ulivi, viti e agrumi; il mare non è lontano e se ne avverte il respiro nell’aria. C’è quasi sempre un luminoso chiarore proprio a sud, là dove l’ultimo promontorio siciliano sprofonda nel mare ad una latitudine inferiore a quella della Tunisia. Cassibile è il monumento che la storia ha eretto a un momento di cinica “differenziazione” del divenire delle vicende italiane; l’armistizio firmato in queste campagne l’8 settembre del 1943 ha separato in modo definitivo due Italie, due mondi e due prospettive. L’ armistizio ha segnato la fine della guerra nel meridione e l’inizio della resistenza e della guerra civile nel settentrione.
“Scrisse, scriveva, ritenne fin da ragazzo che fosse meglio osservare il mondo attraverso la scrittura. Poi, più grande, lesse le emozioni della vita posandole su un foglio di carta: non sa ancora se fu un errore ma comincia a nutrire seri dubbi sulle sue scelte." Non c’è più tempo si è detto e il tempo è volato via. Sono rimaste solo queste parole come cornice ad un uomo sconosciuto che non è mai riuscito a incontrare se stesso. Pensò che almeno qui lei capisse, continuò a crederlo contro qualunque evidenza. Che qui fosse finalmente diverso e senza fine, che qui fosse essenza vera e che solo questo importasse. Scrive ancora di tanto in tanto, poi socchiude gli occhi e guarda lontano ma non riesce più a scrivere quel che vede. Vincenzo voleva scrivere fin da ragazzino, gli piaceva l’idea del foglio, della penna e del pensiero che vi si fermava sopra. A lungo credette che anche il più piccolo evento serbasse in sè l’idea della vita e dei suoi misteri: scriverne era una magnifica a...
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L'autore del blog è andato via per sempre.