I Blogger che scrivono della blogosfera, delle sue dinamiche e dei problemi ad essa connessi sono pochissimi: io tra questi. Quelli come me vengono in genere etichettati come guastatori cronici ed evitati con sussiego. Riflettere sul mondo in cui operiamo con spirito critico e sincero viene qualificato tout court come atteggiamento indesiderabile. Leggere in rete o su un libro chilometri di pagine senza capirne realmente neanche una è diventato un fenomeno comune. La filosofia non mi pare sia diventata più assimilabile da quando è comparsa anche su Wikipedia. Non è la dimensione virtuale della cultura a far la differenza ma la curiosità intellettuale di chi ci si approccia (qualunque sia il supporto).
“Scrisse, scriveva, ritenne fin da ragazzo che fosse meglio osservare il mondo attraverso la scrittura. Poi, più grande, lesse le emozioni della vita posandole su un foglio di carta: non sa ancora se fu un errore ma comincia a nutrire seri dubbi sulle sue scelte." Non c’è più tempo si è detto e il tempo è volato via. Sono rimaste solo queste parole come cornice ad un uomo sconosciuto che non è mai riuscito a incontrare se stesso. Pensò che almeno qui lei capisse, continuò a crederlo contro qualunque evidenza. Che qui fosse finalmente diverso e senza fine, che qui fosse essenza vera e che solo questo importasse. Scrive ancora di tanto in tanto, poi socchiude gli occhi e guarda lontano ma non riesce più a scrivere quel che vede. Vincenzo voleva scrivere fin da ragazzino, gli piaceva l’idea del foglio, della penna e del pensiero che vi si fermava sopra. A lungo credette che anche il più piccolo evento serbasse in sè l’idea della vita e dei suoi misteri: scriverne era una magnifica a...

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L'autore del blog è andato via per sempre.