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CHAT -

Odio le chat spacciate per commenti ma l’ambiente virtuale fuori di metafora sta diventando solo questo: un cinguettio continuo poggiato come condimento su qualsiasi argomento proposto. Gossip, tentativi di seduzione velata, oppure insulti sprezzanti, the e pasticcini o arsenico e vecchi merletti. Così io non ho alcuna speranza di poter risiedere serenamente e proficuamente in rete. Ho pubblicato ugualmente per narcisismo e liberazione intellettuale... L'ho fatto finora scioccamente cercando un modo diverso che mi somigliasse, non ci sono riuscito e pubblicare non è comunque il termine esatto poichè ormai non pubblico più nulla o per meglio dire io me la canto e me la suono, il foglio che hai in mano ne è la prova. Date certe premesse certi risultati sono scontati.

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Vincenzo

“Scrisse, scriveva, ritenne fin da ragazzo che fosse meglio osservare il mondo attraverso la scrittura. Poi, più grande, lesse le emozioni della vita posandole su un foglio di carta: non sa ancora se fu un errore ma comincia a nutrire seri dubbi sulle sue scelte."  Non c’è più tempo si è detto e il tempo è volato via. Sono rimaste solo queste parole come cornice ad un uomo sconosciuto che non è mai riuscito a incontrare se stesso. Pensò che almeno qui lei capisse, continuò a crederlo contro qualunque evidenza. Che qui fosse finalmente diverso e senza fine, che qui fosse essenza vera e che solo questo importasse. Scrive ancora di tanto in tanto, poi socchiude gli occhi e guarda lontano ma non riesce più a scrivere quel che vede. Vincenzo voleva scrivere fin da ragazzino, gli piaceva l’idea del foglio, della penna e del pensiero che vi si fermava sopra. A lungo credette che anche il più piccolo evento serbasse in sè l’idea della vita e dei suoi misteri: scriverne era una magnifica a...

Incapace

Non sono mai stato capace di indirizzare le mie forze, i miei istinti verso qualcosa di concreto, qualcosa che mi potesse salvare veramente dall'erosione esistenziale che già cominciava a sgretolarmi a 20 anni! Uno sciocco dalla sintassi esemplare! Un nullafacente dalla cultura esplosiva e dalla capacità fortissima di non tenere niente di solido tra le mani.

Domani

Io guardo il cielo sopra di me e voglio aspettare che questa sera smaltata e sensuale si spenga e mi lasci il tempo di capire e giudicare. La mia vita dorme nell’altra stanza, qui si sente solo il ronzio del ventilatore di raffreddamento del Pc. Silenzio, che meraviglia, così sembra tutto lontano. Anche la rabbia politica e quella esistenziale. E’ il senso della vita che mi sfugge o forse non la so raccontare? Domani mi impegnerò, domani quando questo silenzio imbarazzante sarà terminato.