Certo il confronto implica una cultura diversa da quella del “va pensiero”, necessita di uno sforzo maggiore di quello richiesto per raccoglier l’acqua alle sorgenti del Po. Il confronto prevede coraggio e dignità e cultura cosciente di quello che si è, tanto più necessari se ci si rapporta col mondo musulmano. Io ho molte divergenze con la maggior parte delle idee che oggi sono SUPINE davanti al modo di intendere civiltà e società nell’islam, direi anzi che mi sono trovato spesso in aperto contrasto con chi dichiara di rappresentare un nuovo modello multietnico. ll confronto viene dalla chiara coscienza della propria cultura e non dalla svendita totale di essa in ossequio a internazionalismi pelosi.
“Scrisse, scriveva, ritenne fin da ragazzo che fosse meglio osservare il mondo attraverso la scrittura. Poi, più grande, lesse le emozioni della vita posandole su un foglio di carta: non sa ancora se fu un errore ma comincia a nutrire seri dubbi sulle sue scelte." Non c’è più tempo si è detto e il tempo è volato via. Sono rimaste solo queste parole come cornice ad un uomo sconosciuto che non è mai riuscito a incontrare se stesso. Pensò che almeno qui lei capisse, continuò a crederlo contro qualunque evidenza. Che qui fosse finalmente diverso e senza fine, che qui fosse essenza vera e che solo questo importasse. Scrive ancora di tanto in tanto, poi socchiude gli occhi e guarda lontano ma non riesce più a scrivere quel che vede. Vincenzo voleva scrivere fin da ragazzino, gli piaceva l’idea del foglio, della penna e del pensiero che vi si fermava sopra. A lungo credette che anche il più piccolo evento serbasse in sè l’idea della vita e dei suoi misteri: scriverne era una magnifica a...

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