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UN USCIO STRETTO

Potessi descrivere il silenzio pieno di queste ultime settimane, il suo spandersi quieto e imponente sulla mia vita… Non ho rimpianti, quello che ho fatto è la diretta conseguenza del mio modo di essere, non ci sono asimmetrie stavolta: è solo un cammino naturale. Chiedersi se e quando uscirò da questo silenzio è pleonastico oltre che improponibile: io non ho volontà decise in tal senso. Perchè dovrei averle? Se fossi veramente solo tutto sarebbe più facile oltre che più triste ma sono dentro la vita con gli altri uomini, li sento frusciarmi accanto da tutti i lati: non li approvo, non li capisco o li capisco troppo bene, non amo molti di loro per la grande capacità che possiedono di sporcare e immiserire l’ambiente in cui vivono, Blog compresi. Ma il silenzio è divino, ammaliante e puro: un velo strappato davanti ai nostri occhi desiderosi di sapere. La mia vita assomiglia sempre più ad un uscio stretto, un accesso quasi nascosto e impersonale. Oltre quel piccolo varco c’è il mio mondo, lo spazio perenne dentro il quale vive la mia libertà. Bella e splendente come nessuna parola potrà mai dire. E’ la dimensione in cui vorrei restare ed è finora il mio cruccio continuo. Chiudo la porta dietro le mie spalle e di quel benessere resta solo per qualche breve periodo l’eco sempre più lontana. Non posso fare altrimenti: le pagine vivono qui, mi attendono, tornerò un giorno e più nulla mi separerà da esse.

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