L’obiettivo è quello di testimoniare sinceramente me stesso e lasciare in rete il più a lungo possibile il senso della mia vita e del mio narcisismo intellettuale così com’è. Ho ancora alcune cose da sistemare prima di chiudere la porta, ho ancora alcune bellissime e segrete zone d’ombra da illuminare per un momento. Non mi interessa altro che scrivere e capire per poi tornare da dove sono venuto, sorridere agli alberi di viale della Libertà davanti ad una tazza di caffè in un bar di via Mazzini e pensare a tutte ma veramente tutte queste vite assieme.
“Scrisse, scriveva, ritenne fin da ragazzo che fosse meglio osservare il mondo attraverso la scrittura. Poi, più grande, lesse le emozioni della vita posandole su un foglio di carta: non sa ancora se fu un errore ma comincia a nutrire seri dubbi sulle sue scelte." Non c’è più tempo si è detto e il tempo è volato via. Sono rimaste solo queste parole come cornice ad un uomo sconosciuto che non è mai riuscito a incontrare se stesso. Pensò che almeno qui lei capisse, continuò a crederlo contro qualunque evidenza. Che qui fosse finalmente diverso e senza fine, che qui fosse essenza vera e che solo questo importasse. Scrive ancora di tanto in tanto, poi socchiude gli occhi e guarda lontano ma non riesce più a scrivere quel che vede. Vincenzo voleva scrivere fin da ragazzino, gli piaceva l’idea del foglio, della penna e del pensiero che vi si fermava sopra. A lungo credette che anche il più piccolo evento serbasse in sè l’idea della vita e dei suoi misteri: scriverne era una magnifica a...

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L'autore del blog è andato via per sempre.