Passa ai contenuti principali

LA TRASGRESSIVITA' DI UN COMMENTO

Come avete potuto notare ho impresso a questo blog una certa accelerazione e ne ho spiegato i motivi; mi guardo attorno ( molto più spesso di quanto possiate immaginare) e vedo che in pratica sui blog nulla è cambiato. Le dinamiche relazionali pare che non possano svilupparsi se non nella identica direzione di sempre: commento- presenza-risposta-follow- costanza- attenzione- stanze riservate….etc etc Perchè dovrebbe essere diverso, pensateci. 
I commenti sono un blog. Sono anche l’eternità del post quando esso merita di vivere. Però i commenti sono un gesto d’amore e l’amore è intellettualmente esclusivo nel momento in cui lo pensi, definitivo e terribile appena lo hai scritto. Quindi commentare seriamente è trasgressivo e induce la gente ad odiare il miracolo che si crea tra il post e quel commento. Quando, fino a 6 anni fa, scrivevo su carta ero felice della mia solitudine e del tramite che costruivo ogni volta che l’attraversavo con le mie parole nero su bianco. Sui blog non è possibile, il tramite è nudo in pubblico, fragile e stuprato da occhi indiscreti. 
Non so che fare: non posso smettere di scrivere ma non posso nemmeno continuare a sottoporre le mie righe al ludibrio di un’interpretazione figlia di una cultura oscena e ignorante, la stessa che fa dire alla quasi totalità di chi mi legge – ti amo , sei mio- ti distruggo ! 
Quello che ho deciso di fare è fregarmene totalmente e riempire anche questo luogo delle mie cose, di tutte le mie cose. Ho anche pensato di eliminare la moderazione dappertutto: così la rete e alcuni intellettuali per modo di dire mi distruggeranno con gran soddisfazione. Io sparirò sommerso dal gossip ma chi resta comprenderà (in ritardo) che io avevo ragione. Pubblicherò questo post ovunque, ribadisco questo concetto da anni ma sono tutti sordi ed io continuo a fare le spese di una stupidità nascosta e imprevedibile anche da parte di blogger insospettabili!

Commenti

Post popolari in questo blog

Vincenzo

“Scrisse, scriveva, ritenne fin da ragazzo che fosse meglio osservare il mondo attraverso la scrittura. Poi, più grande, lesse le emozioni della vita posandole su un foglio di carta: non sa ancora se fu un errore ma comincia a nutrire seri dubbi sulle sue scelte."  Non c’è più tempo si è detto e il tempo è volato via. Sono rimaste solo queste parole come cornice ad un uomo sconosciuto che non è mai riuscito a incontrare se stesso. Pensò che almeno qui lei capisse, continuò a crederlo contro qualunque evidenza. Che qui fosse finalmente diverso e senza fine, che qui fosse essenza vera e che solo questo importasse. Scrive ancora di tanto in tanto, poi socchiude gli occhi e guarda lontano ma non riesce più a scrivere quel che vede. Vincenzo voleva scrivere fin da ragazzino, gli piaceva l’idea del foglio, della penna e del pensiero che vi si fermava sopra. A lungo credette che anche il più piccolo evento serbasse in sè l’idea della vita e dei suoi misteri: scriverne era una magnifica a...

Incapace

Non sono mai stato capace di indirizzare le mie forze, i miei istinti verso qualcosa di concreto, qualcosa che mi potesse salvare veramente dall'erosione esistenziale che già cominciava a sgretolarmi a 20 anni! Uno sciocco dalla sintassi esemplare! Un nullafacente dalla cultura esplosiva e dalla capacità fortissima di non tenere niente di solido tra le mani.

Domani

Io guardo il cielo sopra di me e voglio aspettare che questa sera smaltata e sensuale si spenga e mi lasci il tempo di capire e giudicare. La mia vita dorme nell’altra stanza, qui si sente solo il ronzio del ventilatore di raffreddamento del Pc. Silenzio, che meraviglia, così sembra tutto lontano. Anche la rabbia politica e quella esistenziale. E’ il senso della vita che mi sfugge o forse non la so raccontare? Domani mi impegnerò, domani quando questo silenzio imbarazzante sarà terminato.