Sarà per la luce che cambia, sarà che il telefono ti rompe solo le scatole, sarà che non basta più la musica, la tv. Sarà che nella mia stanza ci sono troppe eco, troppi silenzi . Sarà per tante cose che forse vorrei staccarmi di dosso, o che vorrei appiccicate sulla pelle, come cera per arrotondare gli spigoli. Per ammorbidire lo sguardo. Sarà per tutte queste cose assieme ma io scrivo per avere la sensazione d’esser vivo, faccio così da quando ero un ragazzino: scrivo per chiarirmi le idee…e amare di più. Ci sono due cose che mi aprono la mente, una penna e il mare, la prima è nella mia mano adesso, l’altro credo di averlo ficcato da sempre nella parte più profonda di me. Scrivere è per me un affrancarmi dall’ ignoranza non una liberazione, anzi…Spesso la rivelazione dell’acqua che mi scorre dentro dà spazio ad interrogativi angosciosi; e tuttavia scrivere mi riesce naturale…quasi come lo stare solo sulla cattedra durante i temi d’italiano ai tempi della scuola: - Lei si me...
Non sono un influenzer e ne sono fiero, sono un anonimo e questo è un TACCUINO RITROVATO