Il mare da un lato la città dall’altro, è presto per nutrire dubbi ma io sono andato troppo lontano per avere il desiderio di tornare. Sei sola adesso tu? Nutro un ricordo feroce di te e non ti deve dispiacere, ci sono soli che nascono e muoiono senza memoria, soli che annegano in un vuoto temporale dove non c’è nemmeno una pagina, nemmeno un rigo. Io sono solo e tu forse dormi.
Non sono un influenzer e ne sono fiero, sono un anonimo e questo è un TACCUINO RITROVATO
sabato 29 marzo 2025
martedì 25 marzo 2025
Quella sera sei tornata a casa con me, gioco aperto e, incredibilmente, mi sono comportato con gradevole simpatia, nemmeno una parola fuori posto o un gesto di troppo; quando un attimo prima di entrare nel portone mi hai baciato sulla guancia e mi hai sorriso ero ormai finito. Stasera è la stessa cosa ma non devo guardarti in viso: - Non durerà! - è la frase scritta dentro i tuoi occhi un attimo dopo il rush finale. Non è vero, non importa, ci siamo ci siamo stati, quell’amore è nostro, solo nostro Giulia, l’universo stanotte ci ha già portato via.
venerdì 21 marzo 2025
La nostra vita inciampa quando ne incontra un'altra pregnante all'improvviso. E te ne rendi conto subito. La caduta è un abbandono magico all'inizio, può diventare una frattura insanabile dopo. In ogni caso non la potrai dimenticare. Il caso dirige il tutto ma esistono anche margini di intervento personali: puoi usarli o farti trasportare dagli eventi ma non esiste modo di conoscerne l'epilogo ( per fortuna). Il filo rosso di cui parliamo esiste, non tutti lo afferrano... Molti lo temono... Altri preferiscono viverci ai margini. Ma il filo se lo prendi dà sempre un senso vero all'esistenza. Non c'è un do ut des in questi casi, c'è solo un'esaltazione, un rammarico, un feroce ricordo, un segno indelebile con il quale fare i conti, l'anima che fugge ti strappa comunque una parte di te... Non potrebbe essere altrimenti ma siamo veramente disposti a farne a meno a priori? Questa è la mia esperienza e ad essa debbo ciò che sono.
lunedì 17 marzo 2025
Però nel relativo trascorrere del tempo,
quando si apre il privilegio di uno spiraglio che permette
di guardare la vera essenza,
quando il relativo non riesce a nascondere l'attimo di assoluto,
in quel preciso momento ogni cosa si ferma ed è per sempre.
Non ci sono trucchi,
ne sistemi particolari o strategie,
ci sei solo tu che leggi ciò che ho scritto:
se lo hai fatto tuo sarà tuo per sempre.
Ciao Zenit
giovedì 13 marzo 2025
Spesso la rivelazione dell’acqua che mi scorre dentro dà spazio ad interrogativi angosciosi; e tuttavia scrivere mi riesce naturale…quasi come lo stare solo sulla cattedra durante i temi d’italiano ai tempi della scuola:
- Lei si metta qui che tanto lo sappiamo bene che ha una penna prolifica e generosa -
diceva così ogni volta la prof. Negri con la sua faccia di culo cartonato e grinzoso.
-Le do nove, d’altronde non si è mai visto un voto più alto in questo liceo…ammesso sia tutta farina del suo sacco-
domenica 9 marzo 2025
La storia parla chiaro, gli accordi veri con l’islam sono solo unidirezionali: ad esso ci si deve adeguare e la reciprocità non esiste. Il medioevo sembra sia passato invano, le crociate pure, i diritti civili sono solo muffa da miscredenti, il mondo femminile…meglio non parlarne.
L’islam è un blocco unico nonostante le differenze cui ho accennato prima: a parte le grandi differenze rispetto a cristianesimo e ebraismo nella gestione del credo, l’islam ha nella sua radicalità ideologica la sua più grande forza. E’ semplice, comodo (per la parte maschile dell’Umanità) schematico, non si pone dubbi nei rapporti col potere politico per il semplice fatto che per esso la legge dello stato è esattamente quella religiosa. Si chiama sharia ed è ovunque diffusa ovunque l’islam sia presente. Essa prevede una serie di regole che devono essere applicate nella vita quotidiana a scanso di pene severe (altro che ateismo o laicismo), i paesi musulmani hanno tutti una caratteristica comune, anzi due, sono teocratici e chiaramente imperialisti (l’occidente lo è in modo più subdolo).
venerdì 7 marzo 2025
Ci fu un tempo lunghissimo in cui mi piaceva molto essere amabile, sapevo ritrovarmi in un attimo ed ero estremamente determinato nel mio progetto seduttivo. Ah, quanto duravano le mie stagioni, le estati infinite a divorare il sole e la luce e quanta crudeltà c’era nello scivolare tra le pieghe della carne e sentirsi in armonia sempre, senza mai un ripensamento che non fosse una nuova strategia, un’onda nuova che mi portava in cresta a mostrarmi il tuo corpo nudo e acceso. Ho amato due volte in tutta la mia vita, la seconda volta è stata dura perchè la prima ferita era stata profondissima. Non ci sono tante chances per l’amore, una o due e poi stop, poi solo i ricordi su una pagina, un post sugli amori perduti che vagano là in alto come personaggi in cerca di autore e non ne avrebbero bisogno. Qua in basso restano solo le conseguenze della perdita: un vuoto secco di anima, un disperato tentativo di far finta di niente. E le mani vuote senza più magia in attesa che venga il tempo giusto per poterne parlare in modo appropriato perchè l’amore alla fine è un patrimonio stupendo che resta come resti tu. Bellissimo e innamoratissimo un attimo prima del crollo di un’epoca, ma se giri la moviola al contrario e spacchi un fusibile diventa tutto un lunghissimo rallenty e lì dentro le donne sono di uno splendore assoluto e tu perfetto con loro in quel trailer. Spero che voi siate innamorati. Io non più.
Arriverà tra poco nuovamente da queste parti un bellissimo novembre: sembrerà nuovo e pieno di promesse. La sensualità della terra e del mare, la luce di sbieco dei pomeriggi lasciati a cullarsi in attesa di possibili percorsi erotici, si sommerà alla inevitabile bugia degli anni. I belli e le belle nascosti nell'ovale di una fotografia riusciranno a rendere la ragione di una vita trascorsa a inseguire un sogno? Leggera, leggerissima. Non avrei mai immaginato che la trasparenza scivolata tra noi diventasse nel tempo la nostra fine. C’era il tuo profumo ma il pianoforte ne aveva uno più forte, il legno e i suoi tasti aspettavano le tue mani e la musica. Quante volte si ripeté il miracolo? Quanti giorni consumammo assieme senza sapere nulla del futuro? Eri leggera, leggerissima, quando ti ascoltavo al pianoforte non capivo, non potevo sapere che il suono ci avrebbe portato così lontano. L’ultima volta fu un Debussy dalle note infinite, suonasti gli accordi finali con gli occhi chiusi, la musica si spense senza un sospiro, cadde ai miei piedi e si dileguò per le stanze della nostra vita. Leggera, leggerissima come un battito di ciglia.
Palermo 20 dicembre 1976
mercoledì 5 marzo 2025
Si nasce aperti ma si può morire chiusi, molti preferiscono darsi un’apparenza di apertura posticcia che incredibilmente funziona in società, nel web ancora meglio perché si canta la stessa canzone di felicità tutti assieme, tutti meravigliosamente ipnotizzati e falsi. Io non ho niente da insegnare a nessuno, sono un solitario senza speranza che ha avuto la felicità fra le mani per un breve istante molto tempo fa e non lo ha mai dimenticato per sopravvivere anche alla mediocrità di se stesso. Il mio scrivere fa parte di tale modo di vivere ma il prezzo pagato, in tutti i sensi, è altissimo.
sabato 1 marzo 2025
Nei blog la prosopopea si vende a prezzi di realizzo ed è fomentata da apprezzamenti continui sulla bellezza delle reciproche scritture, non credo che mi contesterai ciò. I grandissimi scrittori leggono il vocabolario solo per migliorare la terminologia qualora ne avessero bisogno, per il resto saper scrivere è fondamentalmente un dono, coltivabile però.
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