giovedì 25 gennaio 2018

IN FUGA -

La domanda non aveva mai avuto risposta degna, era in ascolto come allora, come sempre. Era solo in quell’abisso, solo in quella casa, solo in quella vita. L’unica che aveva o si era costruito. Si stava concependo come un’ombra, una sorta di suicidio scontato senza spettatori. Non sopportava più gli inviti ad equilibrio, compostezza, misura, solidarietà, civiltà…amore. Gli avevano spiegato il meccanismo infinite volte ma era tardi, troppo tardi: nessun interlocutore, nessuna analisi, nessuna comprensione, salotto vuoto, corridoio spento, cucina vuota, il suo nido abbandonato per sempre al numero civico 28. Alzarsi e scivolare in silenzio tra la sua vita, guidare la sua ombra fino all’uscio era il consueto automatismo, funzionava benissimo: abbassare la maniglia, infilare la chiave nella toppa, girarla per tre volte, girarsi. Scendere le scale. La fuga era iniziata.

venerdì 12 gennaio 2018

UNA MAGIA -

I post che trovate qui sono chiari e non necessitano di fantasiose interpretazioni. Li ho scritti quando ancora credevo che scrittura fosse sinonimo di civiltà e solidarietà (i siciliani lo pensano spesso) ma mi sono reso conto che in rete da noi significa soltanto spocchia di un ben definito colore politico, chi è fuori dal coro è un mentecatto!!! Da questo remoto eremo in cui mi sono rifugiato tutto appare superfluo ma il grande desiderio d’eternità non è scomparso non possono essere le piccole quotidiane mediocrità a soddisfarlo, forse un’antica ragazza dagli occhi verdi aperti su inquietanti orizzonti potrà darmene la chiave. Vivo per questo e non ha importanza se sia o meno un’illusione. Io sono andato oltre. Chi può dire cosa siamo veramente, quanto sia rimasto dei nostri cuori, delle nostre sorprese? Questo viaggio non vi darà nessuna certezza... la vita in fondo è una magia.

martedì 9 gennaio 2018

MACHIAVELLI -

Il bisogno di essere se stessi al fondo di tutto ho trovato questa sola grande ragione: come una specie di assioma machiavellico ho deciso di seguire solo il mio istinto profondo per raggiungere almeno il bordo della mia verità.

venerdì 5 gennaio 2018

UN MOMENTO -

Lo sappiamo entrambi che non c’è bontà nell’amore, che non c’è pace, oppure siamo noi che non abbiamo trovato altre vie alternative ad un principio assoluto e beffardo che ci insulta ogni giorno. Mentre ti allontanavi pensai che era un atto, un momento della nostra vita, che avremmo avuto altre occasioni. Eri assolutamente bella, assolutamente lontana, assolutamente sola; totalmente tua. Il demone era ancora vivo.

giovedì 4 gennaio 2018

Un segno


Non è vero che si scrive sempre per qualcuno, per gli altri. Si scrive anche per se stessi, per andare in profondità a cercare la parte più vera, quella fragile, quella difettosa, quella che fa paura. Si scrive per restare in equilibrio sulle righe dei pensieri, per trovare un centro, per cercare risposte, per vedere le contraddizioni. Per ritrovarsi interi dopo un percorso che non finisce mai alla fine del foglio, ma continua tutto nella testa, negli occhi e si adagia sul cuore. Si scrive su carta, in rete, si scrive di giorno e di notte, si scrive in silenzio o nel chiasso più tremendo. Scrivere è un incantesimo, lo è sempre stato.
DALLA RETE, O QUASI

mercoledì 3 gennaio 2018

LINGUAGGIO E SOFISMA -

Il linguaggio non ha nulla a che fare con la verità, non è possibile dire ad altri come realmente stiano le cose. Bisogna aprire uno spiraglio, una chiave segreta che non abbiamo mai calcolato il sofisma per giocare con le regole dell’assurdo.

lunedì 1 gennaio 2018

OROLOGI



Non l'ho voluta riconoscere,
forse per stizza o per
paura.
La clessidra è stata capovolta
qualche giorno fa.
Io l'ho capito ma non mi son detto
niente,
avevo bisogno di tempo.
Volevo tempo.
Mi manca il tempo per
dipanare la lana
a modo mio.
Ma di tempo ne avrò ancora
diverso da quell'altro però;
più rapido e cattivo ma ne avrò
ancora.
Non sarà facile usarlo
rotolerà via a scatti
ed io mi ferirò le mani
per tener fermi gli ingranaggi.
Quando la clessidra si è capovolta
ha fatto un tonfo dentro di me
e poi solo una breve
vertigine.
Scusami, ma è così che si diventa
vecchi.
Mi chiedi a quando, ti rispondo
presto.
Ti chiedo: come?