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Visualizzazione dei post da maggio, 2013

PALERMO 1980 - QUARANTANNI DOPO

Perduto fra le stelle della città, le luci stupidamente timi de accorse ancora una volta a dimostrarmi il loro affetto dico loro che è finita. Più in alto altre stelle antiche corrono senza sorriso come sipario a parole già dette, a sguardi già consumati. Estraneo verrà il giorno a svanire le luci delle nostre illusioni.

MOLTI LEGGONO MA RESTANO IN SUPERFICIE -

Io vivo un’asimmetria evidente da ragazzo tra i miei sogni e il loro realizzarsi. Non riesco a conciliarne le misure e, negli ultimi anni, lo scollamento è diventato profondo. Mi vedo, guardo quel che sono (non solo quel che scrivo) e mi sento morire: l’inganno culturale, intellettuale, la linea di salvezza che ho seguito fin qui non mi basta più, l’idea o l’essenza di me portata nero su bianco è un confronto insostenibile con il grigiore quotidiano che vivo. Tutto qui.

IL GIA' SCRITTO

Per tornare a scrivere è necessario, almeno per me, credere che il nuovo abbia un senso non solo per chi legge ma anche per chi scrive: io l’ho perso forse definitivamente e sopravvivo su questo e altri blog rieditando me stesso. Sono diventato insopportabile? A volte credo di sì , sento il peso di un trascinamento incomprensibile e lacerante. Ma esiste anche la coscienza di non aver detto abbastanza, non nel modo giusto, di non aver voluto per una malintesa forma di educazione virtuale attaccare una certa fauna che vive all’ombra della blogosfera. Non si tratta di un fatto meramente culturale bensì di una dimensione educativa che sfugge al controllo della cultura in senso stretto: è l’incapacità di ascoltare, la volgarità di sentirsi, senza merito alcuno, di varie spanne superiori all’altro.  Lo dissi tempo fa, non legge più nessuno nemmeno chi con enorme sussiego afferma sul suo blog di essere un bibliofilo. C’è una forma di cecità ideologica che impedisce la reale apertura sul...