Infilò la chiave nella toppa senza alcuna esitazione, aveva esitato abbastanza nelle ore precedenti. Il palazzo lo conosceva bene, anche troppo, non ci entrava da quasi un anno, cioè dalla morte di sua madre; ogni tanto uno sguardo alla facciata passandoci davanti con la macchina quasi fosse un gioco, sciocco o macabro non si era mai risolto a definirlo. - Dottore deve farmi un inventario delle cose presenti nell’appartamento mi scusi, serve per avviare le pratiche di successione, lo sa. - Lo so - Quindi se non le dispiace visto che le feste sono finite e anche la befana è trascorsa… - Quale befana? - L’epifania dottore, l’epifania - Ah, la manifestazione intende, la rivelazione - Come scusi? Lo sapeva perfettamente, in certi momenti era assente, con i suoi pensieri ciondolanti in un altrove personale di cui non importava mai niente a nessuno. Nemmeno a sua madre? Beh forse a lei qualcosa importava ma lei sapeva prenderlo, almeno fino a qualche ...
Non sono un influenzer e ne sono fiero, sono un anonimo e questo è un TACCUINO RITROVATO