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Visualizzazione dei post da settembre, 2018

ALLA FINESTRA

Gentile signora, affacciato qui alla finestra dei giochi di vita non mi sento troppo a mio agio: eppure è una posizione privilegiata.  L’ho scelta, o dovrei dire trovata, varie volte in questi ultimi trentanni, mi ha fatto un gran comodo lo ammetto: osservare e non essere contagiato dal brulichio delle posizioni e degli errori ad esse conseguenti, pensare di poter evitare sciocchezze che da qui sembrano palesi incidenti di percorso e da lì in basso invece appaiono come luminose alternative esistenziali. Credo che il germe dello snobismo culturale sia proprio in questa idea e che l’arroganza che da essa fisiologicamente ne discenda, oltre un certo punto, non sia più contrastabile. Eppure come vede non ho trovato ancora il coraggio di allontanarmi da questo punto di osservazione.  Anni fa trovai una prospettiva nuova e da questa finestra molte azioni, sia le umane in senso stretto che quelle più propriamente culturali, emergendo dalla nebbia confusa delle contraddizioni sociali ...

SCIOCCHEZZE -

Anche girandosi ogni tanto indietro… via. C’è spazio? C’è spazio forse se vai via. Altrove con ottiche diverse e volontà nuove. Finiremo per percorrere sentieri antichissimi, obsoleti, fuori da questo virtuale dentro un altro reale che se ne frega delle nostre artificiosità sciocche. Sciocche, sciocche, sciocche.

La solitudine di noi

PERCEZIONE E CORSA -

Ho bisogno di musica e immagini e li prendo a piene mani, scrivere non mi basta, il flusso di energia che attraversa il mio cervello è troppo grande e impetuoso: a diciottanni avrei detto che è un impulso rock oggi ti dico la stessa cosa. Un attacco di chitarra, la batteria e il basso appresso, i pori della percezione che si dilatano a dismisura, cosa pensavate fosse la rivoluzione alla fine dei ’60 ? Percezione e corsa questo era, nessuno si pose allora il problema del dopo, non importava a nessuno fermare la corsa e fu giusto così; la musica suona ancora ed è per tutti, non ha più un’identità politica che allora era la sua matrice apparente, se è ancora vivo quell’accordo in fa significa che sotto c’era altra vita che se ne fregava del nostro bisogno di misurare e chiudere… Sono stati una Fender, un basso e una batteria a governarci. Tutti. Uscito da una sala concerto un pomeriggio incontrai per caso il ROCK, dietro l’angolo di una sonata di Schuman si era appollaiata la chitarra d...

G -

Fu una stagione breve Ne restano tracce sparse Solo perché la spinta era talmente Intensa Da non lasciare scampo O tregua. L’adolescenza durò una breve eternità Piena di promesse sottointese Di bugie golose Di onnipotenze mirabolanti. La giovinezza non ebbe tempo Si sciolse sotto il sole degli inganni Ma io ti guardo ancora Inutilmente G. Nel guardarti la stagione si ferma Per farmi male Nuovamente come allora Come sempre. E non mi basta mai

DI NOTTE

Di notte anche i miei pensieri mi sembrano più grandi Si allargano spudoratamente oltre il confine delle mia immaginazione Non tengono conto delle mie ragioni dei miei dubbi Capire sembra più facile di notte scriverne più fluido, l’inganno della falsa comprensione più vicino. Di notte sono il pioniere di un nuovo viaggio là dove mi hai lasciato in balia di un sogno incompiuto.

VIA MAZZINI -

L’obiettivo è quello di testimoniare sinceramente me stesso e lasciare in rete il più a lungo possibile il senso della mia vita e del mio narcisismo intellettuale così com’è. Ho ancora alcune cose da sistemare prima di chiudere la porta, ho ancora alcune bellissime e segrete zone d’ombra da illuminare per un momento. Non mi interessa altro che scrivere e capire per poi tornare da dove sono venuto, sorridere agli alberi di viale della Libertà davanti ad una tazza di caffè in un bar di via Mazzini e pensare a tutte ma veramente tutte queste vite assieme.

NON SI VINCE MAI

Lo sentite questo silenzio? Uhm…è bellissimo. Alle 20 e 50 di settembre in Sicilia, davanti al golfo di Catania io mi godo fino all’ultima goccia questo silenzio prezioso. Mi piace sentire ronzare la testa, il vino bianco da 13 gradi mi ha dato la mazzata giusta e adesso sileeenziooooooooooooooooo. Sennò non capisco più niente. Devo fermarmi e rigirarmi i vostri commenti e i vostri blog fra le dita: chissà se voi, soprattutto voi del nord, se lo fate mai. Chissà che minchia avete letto di questa parte d’Italia, cosa avete annusato o mangiato. Che idea avete di me, di quelli come me e del silenzio. Qualcuno mi ha detto che sono iperproduttivo, può darsi. Possono anche essere gli ultimi tiramenti di un blog che agonizza però. Silenzio…c’è un pò di vento che sta passando fra le palme scampate al punteruolo rosso. Forse ha ragione la Lega non si può comunicare con i terroni, porcaccia di una miseria. Incomunicabilità degna della Salerno- Reggio. Ma non posso non dire la mia verità, al pu...