giovedì 30 agosto 2018

LINOSA -

Mi calmo lentamente e già è quasi sera: Angelina ha ragione non mi accorgo del tempo quando sono laggiù sottacqua. Stasera le dirò che l’amo e ci sarà una luna che poi scomparirà per lasciare spazio a un oceano di stelle; il profumo del timo e del ginepro si fonderà con la sua pelle di donna e sarà bella e misteriosa come il mare scuro che ci circonda ovunque. Non faremo all’amore perché sarò troppo emozionato ma lei se ne accorgerà da un piccolo tremore mentre la bacio; mi spingerà il viso verso l’alto e mi chiederà… e io glielo dirò che ho incontrato il mare e finalmente lei tutta presa mi dirà: racconta.

mercoledì 29 agosto 2018

ROTTE -

E’ impossibile spiegare seriamente dove va a spiaggiarsi la mente e la fede di un uomo come me, ci sono troppe rotte e nessuna di esse domina le altre per un tempo sufficientemente lungo.

sabato 25 agosto 2018

SODALI

Qualcuno, superando il fastidio di aver a che fare con me, potrebbe chiedermi: perché non frequenti dunque esclusivamente i tuoi sodali? Invece di rompere le scatole con queste tue croniche lamentazioni perché non ti rapporti con persone uguali a te, con opinioni uguali, eliminando una volta per tutte il tuo è il nostro fastidio? Non posso farlo. Non ci sono sodali per come li intendo io, solo frange di pensiero unico opposto a quello descritto prima ma con l’identico vizio di fondo: assoluta predominanza dell’ideologia vissuta come assioma che tutto esclude e corrompe. La destra ha un colore diverso ma la stessa anima ignorante e arrogante della sinistra. Non riesco a cambiare finora, sono incapace di adeguamenti, non pratico compromessi, fondamentalmente ostico e estraneo alla quasi totalità delle mie frequentazioni virtuali. Su questioni come finis vitae e relativa legge, dinamiche parlamentari, dinamiche politiche, ideologie di questo secolo trascorso, storia italiana, cattolicesimo e Vaticano, figure papali, teologia ed Evangeli, rapporti con l’Islam, fenomeno migratorio, Europa europeisti e UE, scuola e valori educativi, Magistratura e magistrati…ma soprattutto senso del tempo dell’uomo e delle sue radici etiche profonde, per tutti questi argomenti e altri ancora ho una posizione opposta e diversa dalla vostra ( o da quella che leggo sulle vostre pagine). Lascio da parte le questioni riguardanti nello specifico le dinamiche relazionali e comportamentali dei blog, ciò che io chiamo “galateo da rete”; qualcosa di talmente sciocco da non meritare attenzione ma che invece domina ferocemente i nostri rapporti.
Capite bene dunque che le diversità intellettuali e d’opinione unite a questa scontrosità di base mi rendono finito prima ancora di cominciare. In mezzo non c’è nulla. La logica in entrambi i casi è quella dei pacchetti tutto compreso, il menù alla carta non è previsto: per esempio (ma è solo un esempio preso al volo) se hai opinioni di un certo tipo sul giudaismo DEVI per forza concordare con Alfatah o Hamas, oppure se sulla storia del fascismo la pensi in un certo modo conseguentemente devi gioire per piazzale Loreto o accettare come dovute le leggi razziali italiane del 1938.!!! Potrei continuare all’infinito, non lo faccio. Fin quando i miei testi raccontano di storie d’amore o di vita, di luoghi presenti nell’immaginario romantico di molti di voi, del Sud come anima e stimolo letterario, riesco a sedermi al tavolo; ma non deve trapelare niente dell’humus culturale che mi porto dentro perchè esso è assolutamente politicamente SCORRETTO! Sono un apolide è chiaramente riportato sulla mia carta d’identità: senza una vera patria riconoscibile, dedito alla giustificazione della teoria “un colpo al cerchio e uno alla botte”, pericoloso, inaffidabile, insostenibile. Solitario. Non mi piace, non mi piaccio ma la spiegazione del mio fallimento nella socializzazione virtuale sta lì e non c’è altro da aggiungere e francamente nulla da commentare.

mercoledì 22 agosto 2018

SELINUNTE E L’ETERNITA’ -

Il cielo terso, immacolato, da azzurro era diventato blu intenso. Io, seduto nella mia poltrona, vidi comparire la prima stella: Venere mandò un lampo di luce e cominciò a brillare come un gioiello. Il sole, largo e arancione, s’era portato sulla verticale dell’acropoli, il suo disco, diventava nella parte inferiore, di un rosso carminio, come fosse venato di sangue. Non c’era più luce, piuttosto un riflesso interno e luminoso che aveva vita propria. L’astro scese tra le colonne del piccolo tempio dell’acropoli che erano diventate tanti minuscoli aghi neri, rilevati sullo sfondo del cielo e del mare. Adesso avevano entrambi un’impossibile tinta color indaco. Mi girava la testa. Non vedevo nulla, ma sentivo tutto con precisione assoluta. Poi, all’improvviso, questo stillicidio cromatico e temporale divenne un urlo viola. Il disco solare emise un respiro tagliente di luce rossa e il tempo si fermò. 
Tutto immobile, il cielo, la terra su cui posavo i piedi, il sole pronto ad essere inghiottito dal mare, le pietre dei templi e l’aria con il suo sottile aroma di rosmarino. Io ero lì, come il bambino di vent’anni prima e l’uomo di adesso. I miei ricordi d’infanzia legati ai pensieri da vecchio che rigiravo nella testa. Ogni cosa al suo posto, sospesa, perfetta nel suo significato più intimo, senza alcuna necessità di collocazione temporale. Probabilmente era questa l’eternità, quella parte di metafisico che ognuno di noi possiede e che spesso chiamiamo anima; il desiderio struggente che divora la nostra vita come un’amante irraggiungibile.

lunedì 20 agosto 2018

TRAMONTI A OCCIDENTE -

“Tramonti ad occidente” è la mia vita. I giorni infiniti, il gelsomino di sera e il profumo del mare sotto l’acropoli. E’ l’eternità di quando ero un ragazzino e il sogno che ancora non si è spento. 
Tramonti ad occidente è l’unica cosa che ho scritto senza inquietudine, è il mio rifugio dell’anima. 
Il testo fu scritto molto tempo fa e fa riferimento ad un'emozione e un ricordo di quasi 40 anni addietro. L'ultima volta che vidi Selinunte così come è qui descritta. Tutto il post, ogni suo rigo, virgole comprese è dedicato ai miei genitori. 
A mio padre severissimo e austero ma capace di tenerezze improvvise: fu lui quella sera a invitarci a correre a piedi nudi sulle stoppie secche attorno ai templi. Ci disse - devi imparare a conoscere la tua terra dalla sua terra- 
A mia madre che nella foto appare quasi trasognata col vento nei capelli: capii allora quanto l'amasse mio padre mentre la guardava camminare e noi le sfuggivamo di mano. Loro dentro di me ci sono ancora.

venerdì 10 agosto 2018

VIRTUALE SENZA VIRTU' -

Ci siamo inventati immagini complesse, abbiamo infuso vita artificiale ad ectoplasmi e li abbiamo chiamati veri; adesso i nostri giorni ne sono pieni e le larve si muovono come se fossero autonome. Parliamo e discutiamo con essi con la fittizia sicumera di aver davanti interlocutori reali; da questo ne conseguono esaltazioni e rancori che quasi subito dimenticano la loro origine virtuale, si fanno designare come veri ed invece sono soltanto riflessi di un riflesso.