La solitudine resta com’è, scritta o cantata non perde l’abito che le è proprio. Lei sta lì entra e esce da questo spazio o da altri: mi possiede. Certe volte penso che era già accanto a me quella sera di febbraio quando mi sedetti in sala e le luci del grande teatro pian piano di abbassarono per lasciare spazio all’orchestra.
Una vecchia canzone di Venditti diceva 'la solitudine è una strana compagna, lei ti sorride come una puttana....ecc....'. Alle fine finisce per diventare la tua migliore amica. La scegli perchè, a un certo punto, le altre compagnie non reggono il confronto. Ma tu, noi, continueremo comunque a lamentarci di lei.
RispondiEliminaÈ una forma d'amore, scrivo per lei e anche per te che hai deciso di frequentare questo luogo. Benvenuta.
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