domenica 15 dicembre 2024

UN RITO -

Non c’è alcun senso visibile a questo battere sui tasti, è solo un bisogno in cui io o te che leggi aggiungiamo la storia che vogliamo o che ci siamo trovata fra le mani; ti avrei detto di più qualche anno fa, ti avrei raccontato bugie coloratissime e godibili, ti avrei significato la gioia e l’allegria posticce di raccontarsi in rete. Certe volte quello che hai dentro è troppo ingombrante e tracima dal tessuto della tua riservatezza anche contro la tua volontà. Altre volte invece la scrittura è un rito operato contro la solitudine del tempo, in altre occasioni ancora si scrive perchè si è convinti di non aver detto abbastanza e abbastanza chiaramente.

2 commenti:

  1. Dopo qualche gg di pausa, ripasso di qui. Temo di dire cose scontate, ma non posso non rilevare che, ancora una volta, mi ritrovo nelle tue parole. Ho molta solitudine e pensieri ingombranti che spingono per tracimare sul foglio, ma non è ancora il momento. L'inquietudine prenatalizia si avvicina minacciosamente.

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    1. Dovrei essere contento che qualcuno si ritrovi in ciò che scrivo ma se questo avviene vuol dire che c'è un altro essere umano che soffre di inquietudine, Un altro che è disarmonico nel contesto che vive, che il malessere dunque è più diffuso di quanto si voglia far credere. Quindi mi dispiace: la mia inquietudine natalizia è iniziata più di 30 anni fa. Non si è ancora acquietata. Sii serena quanto puoi, grazie di essere passata, per me è un regalo.

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L'autore del blog è andato via per sempre.