mercoledì 18 giugno 2025

Tommy Robinson

I musulmani e altri sostenitori di Hamas stanno cercando disperatamente di far rimuovere un video per il cosiddetto "discorso di incitamento all'odio islamofobo". Ma cosa c'è di così provocatorio? Tommy Robinson sta semplicemente ripetendo ciò che i musulmani palestinesi gli hanno detto sull'Islam e sull'obbligo religioso di uccidere in suo nome. Questo è successo durante la sua visita in Israele e in Cisgiordania, quando ha scoperto in prima persona che i contribuenti britannici, lui compreso, stanno letteralmente finanziando i terroristi che lanciano attacchi, conducono la jihad e si fanno saltare in aria con orgoglio per "liberare" la terra cancellando Israele e sterminando la sua popolazione ebraica. I sostenitori di Hamas dicono che questo video deve essere vietato, non perché contiene "odio", ma perché chi parla è già nella lista nera. Tommy Robinson è colpevole fino a prova contraria. Non c'è bisogno di smascherarlo: basta affibbiargli l'etichetta di "islamofobo" e i censori faranno il resto. È esattamente così che i media britannici lo hanno messo a tacere per anni. Quindi, se sostenete la vera libertà di parola, non quella filtrata dai punti di discussione dell'ONU e dai pregiudizi della BBC, condividete questo video. Lasciate che la verità parli più forte delle loro campagne diffamatorie.

martedì 17 giugno 2025

Barba e massacri

Andateci voi con questi Barbuti massacratori di donne. Andateci voi con questi maniaci sessuali camuffati da agnelli da padri di famiglia benevoli. 
Andateci voi con questi sostenitori degli impalatori di Gaza. Ripeto impalatori. 
Andateci voi da questi miserabili costruttori di tane sotterranee da cui avrebbe dovuto partire l'ultima definitiva rivolta per il massacro degli ebrei. 
Andateci pure voi. 
Io me ne sto qui, saldamente al fianco di una delle cose più belle che l'umanità abbia mai partorito. Io me ne sto qui al fianco di Israele in difesa della nostra civiltà. Voi fate quello che vi pare. 
L'Iran degli Ayatollà, Hamas, Hezbollah e tutti i mosconi lerci che ci girano attorno teneteveli voi. Io sto con la bellezza, la civiltà, l'evoluzione. Am Israel Chai.

lunedì 16 giugno 2025

La guerra israele-Iran e il diritto internazionale

Due frasi si stanno ripetendo come un mantra in questi giorni, da quando Israele ha avviato operazioni contro il regime iraniano: 
1. “Oddio, Israele sta operando al di fuori del diritto internazionale! Un insieme di equilibri che ha retto il mondo fino a ieri, ohibò, ma dove andremo a finire?” 
2. “Quindi se la guerra preventiva la fa Israele va bene, ma se la fa la Russia no?” Entrambe meritano una risposta, ma iniziamo dalla seconda, che è logicamente la più debole. La seconda è una falsa equivalenza. Se Zelensky avesse dichiarato, come Khamenei, la volontà di distruggere Mosca e avesse circondato la Russia con un “anello di fuoco” – milizie armate, droni, finanziamenti a gruppi terroristici – allora Putin avrebbe potuto invocare una qualche forma di legittima difesa preventiva. Ma la realtà è opposta: è la Russia ad aver invaso un paese sovrano che non minacciava Mosca, e lo ha fatto per riaffermare un dominio imperiale. L’Ucraina combatte per la propria libertà, non per l’eliminazione della Russia. Il paragone è semplicemente scorretto. 
Sulla prima affermazione – Israele e il diritto internazionale – varrebbe la pena aprire un dibattito serio. Ma bisogna partire da una constatazione: l’idea che il “diritto internazionale” sia una sfera neutra, razionale e imparziale è una pia illusione. Per decenni, le Nazioni Unite hanno operato con un bias sistematico contro Israele, reso evidente sia dal numero sproporzionato di risoluzioni contro lo Stato ebraico, sia dalla natura delle stesse. Basti pensare che: La Cina ha annesso il Tibet e represso brutalmente minoranze come gli uiguri, ma le risoluzioni ONU a riguardo si contano sulle dita di una mano. La Giordania aveva annesso la Cisgiordania nel 1948 – senza alcun riconoscimento internazionale – e nessuno protestò. Ma quando Israele, in seguito a una guerra difensiva nel 1967, conquistò quegli stessi territori, improvvisamente fu cucita su misura una nuova norma: “il divieto di annettersi territori conquistati militarmente”. Curiosamente, questa norma non fu retroattiva per altri casi storici, ma si applicò con precisione chirurgica solo a Israele. 
Nel 1975 l’Assemblea Generale approvò una delle risoluzioni più vergognose della storia dell’ONU: quella che definiva il sionismo una forma di razzismo. Un atto ideologico voluto dall’URSS e dai paesi arabi per ribaltare la narrazione dopo la sconfitta militare del 1973, convertendo la guerra sul campo in una guerra simbolica e diplomatica. 
A questo punto, la domanda è lecita: Che cos’è, davvero, il “diritto internazionale”? Una norma universale e oggettiva, o piuttosto il prodotto delle forze geopolitiche dominanti, delle alleanze contingenti e dei compromessi fra blocchi contrapposti? Il regime iraniano, per esempio, quanto ha beneficiato della protezione sovietica e russa nel mantenere la propria posizione all’ONU? Quanto delle sue violazioni dei diritti umani, della sua politica espansionista, della repressione interna è stato sistematicamente ignorato dai paladini del “diritto internazionale”? E perché Israele è l’unico Stato al mondo al quale si chiede continuamente di giustificare la propria esistenza? Il diritto internazionale non è un oracolo neutro, ma un campo di battaglia dove si combattono narrazioni, interessi, egemonie. Non esiste una bilancia immacolata che pesi le azioni di ogni Stato con la stessa misura. E chi oggi grida allo scandalo perché Israele “viola il diritto”, spesso tace – o ha taciuto – di fronte a ben più gravi violazioni commesse da altri attori internazionali.

domenica 15 giugno 2025

Un addio

So perfettamente qual'è il destino delle mie cose lasciate così in rete senza interrelazioni, non so fare altrimenti e non posso nemmeno dire che sia contento della mia decisione: essa è e resta forzata e ciò ha una pregnanza difficilmente camuffabile. C'è un mezzo infallibile per scrivere in assoluta solitudine in rete: NON COMMENTARE MAI DA NESSUN'ALTRA PARTE! Scrivere senza alcun ritorno, scrivere per il gusto di farlo, scrivere per liberazione. Poi sia quel che sia. Che io non scriva più sui blog è un fatto assodato ormai da più di un anno: Non è destinato a cambiare. Le date di questi post quindi non hanno alcun valore reale, esse servono solo a dare un minimo di ordine ai testi. Qui c'è una buona parte della mia produzione in rete rappresentata da frammenti di testi molto più lunghi. Questo è un addio.
La vita è fatta di tante piccole finzioni, piccoli inganni. La vita è un gioco d’illusionismo. Un gioco d’ombre che si stagliano gigantesche su uno sconfinato muro bianco. Capita che tu non te ne accorga ma intanto qualcuno ha cambiato l’angolazione delle luci. Cambia la regia. Il trucco si svela. La verità si confonde. La scenografia resta sempre immensa, tu scopri di essere quello che sei, un minuscolo attore che balbetta la sua parte. Forse la vita è questo, mi dico. È rimanere nei ruoli, rimanerne prigionieri e imbrogliare le stagioni con una infinita primavera. E io che scrivo ancora su un blog, a che serve un blog? E’ un diario, un palcoscenico? A che serve? A volte serve a capire, ma solo a volte.

sabato 14 giugno 2025

Da che parte stare

Il miglior venerdì e Shabbat di sempre. Sembra quasi Natale anticipato. Pace attraverso la forza,concetto difficile da digerire Scegliete da che parte stare. Il bene o il male. Non c'è via di mezzo. I rapporti confermano che Israele ha lanciato un chiaro avvertimento al regime islamico iraniano: se reagite, il leader supremo Khamenei, il suo malvagio figlio, i suoi consiglieri e l'intera leadership del vostro regime saranno eliminati entro una settimana. Questo è un momento storico. State dalla parte dell'umanità, non degli attivisti antisemiti della Fratellanza Musulmana che stanno contaminando l'Occidente. State dalla parte dei leoni che si stanno risvegliando... non dei mostri che hanno rapito bambini, violentato donne e bruciato vivi gli anziani, che impiccano i gay e le ragazze che non mettono il velo Gli islamisti di Teheran non hanno preso di mira solo Gerusalemme. Prima hanno puntato i loro missili sulla Mecca. Ancora una volta... Questo è quello che sono. Scegliete da che parte stare. Il bene o il male. Non c'è via di mezzo.

mercoledì 11 giugno 2025

Io sono stanco di discorsi memorabili, di contorsioni storiche per adeguare il proposito enunciato alla sua mancata attuazione. Sono stanco di questo paese e di molti suoi orpelli (anche la blogosfera lo sta diventando) sono stufo e nauseato anche di aver scritto quello che state leggendo. Io non ho praticamente più nulla cui attaccarmi ma non so come, rimango italiano: così come leggete, senza una vera speranza, con una tastiera, la lingua che conosco e tutto il resto. Sarò franco: per questa Repubblica ho ormai un interesse molto limitato, è andato progressivamente decrescendo negli ultimi 20 anni e recentemente si è ulteriormente ridotto.

sabato 7 giugno 2025

Sono figlio della borghesia colta palermitana, cresciuto a pane e letteratura, ad urla e silenzi, a scirocco e nebbie lombarde, a Mozart e beat generation: per lungo tempo ho creduto che fosse possibile vivere tutte queste sinapsi senza strappare la tela della mia vita. E’ una menzogna.

martedì 3 giugno 2025

Però in certe mattine silenziose e assenti come questa, quando apro la mia pagina mi sento pulito; non devo dire a nessuno da dove vengo e dove mi dirigo. Quello che ho scritto mi sta davanti ed io lo guardo con grande serenità. Svaniscono le discussioni, le incomprensioni, gli asti, resto io solo e pulito, senza alcuna altra specificazione. Enzo, così com'è.