Negli ultimi anni, osservando l'evoluzione dei sistemi democratici, emerge un fenomeno sempre più preoccupante: la mercificazione della politica. L'idea che il consenso si costruisca come si costruisce il successo di un prodotto commerciale — studiando gusti, tendenze, bisogni superficiali — sta svuotando la democrazia della sua funzione più nobile. Ho letto tempo fa un saggio che analizzava con lucidità questa trasformazione: la logica della domanda e dell'offerta, un tempo confinata ai mercati economici, ha ormai colonizzato il mercato elettorale. I partiti, anziché orientare l'opinione pubblica con idee solide e visioni di lungo periodo, si sono trasformati in fornitori di prodotti politici, modellando il proprio messaggio in base ai sondaggi e alle emozioni immediate dell'elettorato. È la logica della politica del polling: governare non più per convinzione, ma per convenienza, inseguendo i dati, non i principi. Questa deriva riduce la democrazia a una transazi...
Non sono un influenzer e ne sono fiero, sono un anonimo e questo è un TACCUINO RITROVATO