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Visualizzazione dei post da maggio, 2024

La deriva mercantile della democrazia

Negli ultimi anni, osservando l'evoluzione dei sistemi democratici, emerge un fenomeno sempre più preoccupante: la mercificazione della politica. L'idea che il consenso si costruisca come si costruisce il successo di un prodotto commerciale — studiando gusti, tendenze, bisogni superficiali — sta svuotando la democrazia della sua funzione più nobile. Ho letto tempo fa un saggio che analizzava con lucidità questa trasformazione: la logica della domanda e dell'offerta, un tempo confinata ai mercati economici, ha ormai colonizzato il mercato elettorale. I partiti, anziché orientare l'opinione pubblica con idee solide e visioni di lungo periodo, si sono trasformati in fornitori di prodotti politici, modellando il proprio messaggio in base ai sondaggi e alle emozioni immediate dell'elettorato. È la logica della politica del polling: governare non più per convinzione, ma per convenienza, inseguendo i dati, non i principi. Questa deriva riduce la democrazia a una transazi...

Non li vuole nessuno

Perchè i Paesi arabi hanno scaricato i palestinesi e lasciato Israele con il cerino in mano? Accolti in nome della solidarietà panaraba, poi rigettati come elemento destabilizzante. Dalla Giordania al Kuwait, dal Libano alla Siria, i palestinesi sono stati prima ospitati, poi emarginati o espulsi. Una storia di sospetto, conflitti interni e fratture geopolitiche.  Il conflitto israelo-palestinese è da decenni al centro della retorica panaraba . Ma dietro le dichiarazioni ufficiali, le bandiere issate e gli appelli alla liberazione, si nasconde una verità meno comoda: il mondo arabo non ha mai veramente integrato i palestinesi. E spesso li ha espulsi.  Lo ha fatto in modo brutale, come in Giordania durante il Settembre Nero del 1970. Lo ha fatto in modo sistematico, come in Kuwait dopo la guerra del Golfo. Lo ha fatto in modo strisciante, come in Libano, confinandoli per decenni nei campi profughi sotto sorveglianza. La causa palestinese, simbolo di unità regionale, si è tra...

CASSIBILE -

Cassibile è una strada lunga e diritta come una spada che taglia in due la campagna a sud di Siracusa, un rettilineo che sembra non voler mai finire, immerso fra ulivi, viti e agrumi; il mare non è lontano e se ne avverte il respiro nell’aria. C’è quasi sempre un luminoso chiarore proprio a sud, là dove l’ultimo promontorio siciliano sprofonda nel mare ad una latitudine inferiore a quella della Tunisia. Cassibile è il monumento che la storia ha eretto a un momento di cinica “differenziazione” del divenire delle vicende italiane; l’armistizio firmato in queste campagne l’8 settembre del 1943 ha separato in modo definitivo due Italie, due mondi e due prospettive. L’ armistizio ha segnato la fine della guerra nel meridione e l’inizio della resistenza e della guerra civile nel settentrione.